Carpi , domenica, 20. agosto, 2017 10:00 (ACI Stampa).
Il brano di Vangelo di questo domenica è dominato dall’elogio che Gesù rivolge alla donna cananea: Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri. Che cosa ha fatto questa madre per meritarsi tanta ammirazione da parte di Cristo? Un’ammirazione che appare ancora più sorprendente dal momento che si tratta di una donna pagana.
Prima di giungere a dare una risposta all’interrogativo è necessario osservare lo sconcertante atteggiamento di Gesù nei confronti della donna. Al suo grido di aiuto, Pietà di me, Signore, figlio di David, il Signore risponde con l’indifferenza. Ma la donna non si scoraggia e ripete l’identica richiesta: Signore aiutami! La sofferenza che la Cananea vive, a causa della situazione della figlia posseduta da un demonio, la porta a riconoscere, che le sue forze non sono adeguate a sopportare il peso della vita. Tuttavia, è certa che l’aiuto di Dio non manca, anche se, con grande umiltà, confessa che non ha nessun merito da avanzare davanti al Signore per essere esaudita nella sua preghiera. Ebbene è proprio questa umiltà che commuove il cuore di Gesù e le ottiene il miracolo della guarigione della figlia.
Questo episodio ci educa sulla necessità della preghiera per la vita cristiana e la vita del mondo. Papa Luciani citando un autore spagnolo scriveva: Il mondo va male perché ci sono più battaglie che preghiere. Cerchiamo che ci siano più preghiera e meno battaglie.
Alla luce del Vangelo oggi veniamo educati sulle caratteristiche che deve assumere la nostra preghiera per essere vera, cioè cristiana. La prima caratteristica consiste nel fatto che la preghiera cristiana, non è finalizzata a piegare Dio alle nostre esigenze o imporre a Lui la nostra volontà, ma ad innalzarci fino a Lui per affidarci al Suo amore. Si comprende perché è stato scritto che il credere è la più difficile – e rischiosa – impresa dell’uomo: è sottoporre l’esistenza alla valutazione divina (Inos Biffi). A questo proposito tornano quanto mai attuali le parole di Papa Luciani, il quale scrisse: Io sono stato molte volte vicino, come vescovo, anche a quelli che non credono in Dio. Mi sono fatto l’idea che essi combattono, spesso, non Dio, ma l’idea sbagliata che essi hanno di Dio.
La seconda caratteristica della preghiera cristiana è la perseveranza, la quale nasce dalla certezza che il Signore ci ascolta, anche quando sembra che la realtà smentisca questa verità. La preghiera fedele e perseverante suscita l’abbandono alla volontà di Dio e ci aiuta a scoprire che lo sguardo del Signore va sempre oltre l’immediato. Inoltre, per usare una bella espressione di Papa Luciani, ci fa tenere la nostra mano in quella di Cristo, appoggiandoci a Lui. E così la nostra vita e la vita della Chiesa diviene stabile e sicura, pur in mezzo alle tempeste, perché ha con sé la presenza confortatrice e dominatrice del Figlio di Dio (Prima Allocuzione).