Il Premio Gaudium et Spes è stato assegnato per la prima volta nel 1992 a Madre Teresa di Calcutta, ed è conferito a cattolici che danno testimonianza esemplare dell'amore di Dio nel mondo.
Ogni sei mesi, nel mese di maggio e novembre, il padre Hammond si reca dalla sua casa a Seul, fino alla Corea del Nord, con una squadra medica che cura circa 2.000 pazienti con tubercolosi resistenti ai farmaci.
Dal 1995, fino ad oggi senza interruzioni, questo gruppo è stato in grado di curare circa 250.000 persone, inizialmente pazienti con tubercolosi "normali", poi i casi più difficili su richiesta del Ministero della Salute della Corea del Nord.
E a proposito dei “venti di guerra” il sacerdote ha detto : "La Chiesa ha sempre sostenuto la riconciliazione”, ed ha aggiunto: "Non voglio entrare in politica", ma "le sanzioni aiutano veramente? Di solito, le sanzioni feriscono le persone, persone che non sono coinvolte in attività politiche.”
La premiazione è avvenuta durante la Cena degli Stati, un evento che conclude la Convention annuale e riunisce appunto tutti i rappresentanti degli Stati di da cui provengono i Cavalieri.
E’ anche l’occasione per fare il punto delle attività dei Cavalieri di Colombo in tutto il mondo. Nel suo discordo il Cavaliere Supremo Anderson ha fornito un breve riepilogo dei principali successi dei Cavalieri di Colombo nell'ultimo anno.
Proprio in Corea i Cavalieri hanno fondato il loro primo Consiglio 10 anni fa.
Un’altra zona del mondo nella quale sono particolarmente attivi i Cavalieri di Colombo è il Medio Oriente. Ad Aleppo in Siria in particolare opera l'arcivescovo Jean-Clement Jeanbart che ha guidato coraggiosamente la comunità greca cattolica Melkita.
"Tre anni fa non era chiaro se saremmo sopravvissuti, ha detto l'arcivescovo Jeanbart al Nation Catholic Register. L'arcivescovo non ha mai pensato di lasciare il proprio gregge, nonostante la violenza selvaggia contro le case cristiane, le imprese, le scuole e i luoghi sacri. Al contrario, l'arcivescovo Jeanbart è diventato la voce più eloquente per chiedere ai cattolici e ai governi occidentali di aiutare i cristiani a rimanere in Siria.
"Quest'anno, centinaia di cristiani sono tornati ad Aleppo dal Libano e abbiamo aiutato circa 20 famiglie a ritornare da lontano: Europa, Canada, Venezuela", ha detto l'arcivescovo Jeanbart. Un altro indicatore del rilancio della comunità è un aumento della registrazione per il nuovo anno scolastico. Prima della guerra, circa 175.000 cattolici vivevano in Aleppo, che era una volta il centro industriale del paese.
Oggi ne rimangono meno di 75.000. "Abbiamo ripristinato più di 580 case", ha affermato, con l'aiuto di sostenitori in Europa e negli Stati Uniti. Gli aiuti in corso provengono da molti quartieri cattolici tra cui i Cavalieri di Colombo.
L'arcidiocesi dell'arcivescovo Jeanbart aiuta tutti i cristiani in difficoltà, e non solo i cattolici siriani”.
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Il grazie ai Cavalieri è arrivato anche dal Libano, dal Patriarca Ignazio Youssef III Younan che ha raccontato come il fanatismo islamico abbia creato "una situazione orrenda" in Iraq e in Siria, che influenza la stabilità dei paesi vicini come il Libano.
"Stiamo soffrendo. E’ in gioco la nostra sopravvivenza”. In Libano vivono circa 2 milioni di profughi provenienti dalle guerre in Iraq e Siria. E il Libano è un paese di appena 4 milioni. I cristiani hanno generalmente paura dei campi delle Nazioni Unite, e preferiscono le organizzazioni private e della Chiesa.
Il Patriarca ancora una volta ha parlato della indifferenza dei governi e della grande attività invece delle organizzazioni cattoliche come i Cavalieri di Colombo, che "hanno visitato i rifugiati siriani e iracheni per alleviare le loro condizioni terribili. Come il buon samaritano, essi emulano Gesù, condividendo nella loro sofferenza, consolandoli, incoraggiandoli e ricordandoli che il Signore non li abbandonerà mai ".
In effetti dal 2014, l'organizzazione dei Cavalieri ha raccolto più di 13 milioni di dollari per i rifugiati cristiani, fornendo cibo, vestiti, medicina e rifugio a migliaia di sfollati.
Inoltre l'anno scorso i Cavalieri hanno fornito le prove di atrocità contro i cristiani del Medio Oriente in un importante rapporto: "Genocidio contro i cristiani in Medio Oriente".
Per il futuro il Cavaliere Supremo Anderson ha annunciato che l'organizzazione raccoglierà 2 milioni di dollari per ripristinare la città di Karamdes, distrutta dall’ Isis nel 2014, da dove sono fuggiti 3.500 residenti, soprattutto cristiani.