Roma , venerdì, 18. agosto, 2017 10:00 (ACI Stampa).
Il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime, durante i lavori estivi del consiglio generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ha presentato il tema e le linee guida per il messaggio della Strenna 2018 ‘Signore, dammi di quest’acqua. Coltiviamo l’arte di ascoltare e di accompagnare’.
Nella scelta del tema per la Strenna don Artime ha deciso di confrontarsi, durante l’ultima riunione della Consulta della Famiglia Salesiana (a Torino, in occasione della Festa di Maria Ausiliatrice) con i Superiori Maggiori della Famiglia Salesiana, come ha scritto nella lettera: “La frase sintesi della Strenna corrisponde alla vibrante richiesta che la donna Samaritana rivolge a Gesù presso il pozzo di Giacobbe. Nell’incontro con Lui la donna si sente ascoltata, rispettata e apprezzata; ed ecco che il suo cuore la spinge a chiedere qualcosa di più prezioso: ‘Signore, dammi di quest’acqua’ (l’acqua di vita piena, che mi stai offrendo)”.
Seguendo il filo conduttore di quel brano evangelico, nella prospettiva del prossimo Sinodo dei Vescovi su ‘I Giovani, la Fede e il Discernimento Vocazionale’, il Rettor Maggiore approfondisce “l’importanza che ha, per tutta la nostra Famiglia Salesiana e per la sua missione nel mondo, coltivare l’arte preziosa dell’ascolto e dell’accompagnamento, con le condizioni che devono essere assicurate, le esigenze e il servizio che comporta in se stesso, sia l’ascoltare che l’accompagnare, nel cammino della crescita personale cristiana e vocazionale”.
La lettera si divide in cinque capitoli. ‘Un incontro che non lascia indifferenti’, che narra l’incontro quello tra Gesù e la Samaritana, costituendo un modello di relazione con i giovani: “Gesù è in una situazione di impotenza e di vulnerabilità di fronte ad un bisogno concreto. Per la donna Samaritana egli è un forestiero, ha sete, non ha a disposizione un secchio per attingere e l’acqua di quel pozzo profondo è per lui irraggiungibile. D’altra parte, la donna, per quel che si può dedurre dal racconto, è una persona segnata, a dir poco, da una reputazione dubbia, con una situazione di vita ‘irregolare’… Da questa situazione possiamo cogliere qualcosa di grande interesse per noi: un luogo profano e ‘all’aperto’, un pozzo in mezzo alla campagna, e un incontro, che si trasformerà in luogo di incontro con Dio”.
Nel capitolo ‘Un incontro che spinge la persona in avanti’, don Artime sottolinea che bisogna cercare il bene dell’altro e, da esperti in umanità, aiutare nel necessario discernimento: “Gesù, come esperto in Umanità, si mostra attento e pieno di interesse per il mondo interiore dei suoi interlocutori, legge nei loro cuori, li scruta e sa interpretarli. Questi atteggiamenti del Signore ci fanno comprendere quanto è importante il Dono del discernimento. Nella tradizione della Chiesa la ricerca del discernimento è stata applicata a una pluralità di situazioni: ad esempio, discernere i segni dei tempi, o discernere in vista dell’agire morale, o il discernimento spirituale per poter percorrere un cammino di vita cristiana in pienezza, o ancora il discernimento spirituale quando si tratta della propria vocazione e o di una scelta di vita”.