“Perdona sempre e tutto a chi la calunnia per interesse o per invidia, ricambiando il male con il bene e adoperandosi, sia con la preghiera che con interventi diretti, per la pace spesso violata sia in Umbria che in Toscana. Illuminata e istruita dallo Spirito Santo, benché illetterata, vive forti e decisive esperienze spirituali, bibliche e teologiche. E’ ricercata da moltissime persone di ogni estrazione sociale e culturale: teologi, sacerdoti, santi e peccatori. Basta dare un’occhiata al processo di canonizzazione. Solo Chiara intuisce l’errore del francescano fra Bentivenga da Gubbio, capo dello ‘Spirito di libertà’, un movimento pseudoreligioso in cui convivono cultura, mistica e lussuria, che attira folle di contadini e artigiani, monache e frati. Essa lo smaschera e lo denuncia all’autorità ecclesiastica. L’amore di Chiara, sigillato dalla Croce impressa nel cuore, è reso vero dal dono e dall’offerta di sé, nella semplicità del quotidiano. La croce nel cuore non è una decorazione: essa è il sigillo dell’unione di Chiara con la passione d’amore di Gesù, il quale ha dato tutto per tutti sino alla fine. L’incontro salvifico della Croce con il corpo di Chiara, evidenzia la luce e l’Amore di Dio Padre, che tanto ama il mondo da chiedere ad una sua creatura di vivere l’avventura d’amore più affascinante, insieme al Suo Figlio prediletto”.
Quale era la sua spiritualità?
“Tutto comincia con un’immersione, un tuffo nel mare dell’amore di Dio che inzuppa la vita come una spugna. Tutto comincia dal battesimo, vita di sorgente: un’esistenza confiscata dall’Assoluto! La vita di santa Chiara è ‘una vita sprecata’: nata dall’amore, a servizio dell’amore! Dentro il caldo mondo della vicinanza di Dio, vediamo una donna felice che ha ‘sprecato’ nel dolce fuoco della dilezione per il Suo Signore i suoi giorni. Una vita di fuoco perché, come dice san Giovanni: ha conosciuto e creduto all’amore che Dio ha per lei. Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui. Chiara nella sua storia d’amore, fin da piccolissima, vive l’intensità di un dialogo molto vivace con l’amore stesso: Gesù. Durante la sua fanciullezza a Chiara, mentre pregava, molte volte appariva la Beata Vergine col bambino Gesù sotto il mantello, nell’aspetto della stessa età di Chiara. La vita dell’anima è l’amore di Dio. Dall’amore l’anima viene unita a Dio e diventa una cosa sola con lui, e tanta è l’amicizia di Dio all’anima e dell’anima a Dio che ciò che vuole Dio lo vuole anche l’anima, e ciò che vuole una tale anima lo vuole Dio stesso! Per Chiara è tutta questione d’amore, l’anima partecipa della vita dell’Altro: Chiara riconosce la bellezza dell’amore e si lascia rubare la vita. In lei accade nella fede, un’unione inscindibile: ciò che fa Cristo lo fa in qualche modo anche Chiara e ciò che fa Chiara lo compie in un certo senso anche Cristo. Perciò se Cristo è stato crocifisso, anche Chiara è stata crocifissa con Lui. Cristo è risorto, anche Chiara risorge e vive con Lui. Da qui la sua gioia e serenità inalterabili”.
Per quale ragione scelse l’ordine agostiniano?
“Nel 1290, in obbedienza alle direttive della Chiesa, la comunità deve scegliere una Regola.
Chiese e ottenne dal vescovo di Spoleto, Gerardo, la Regola di S. Agostino, da allora ad oggi divenne la normativa per la vita quotidiana della comunità. Ad essa è conformata la preghiera comune, il lavoro, la correzione fraterna, la povertà, la castità, l’obbedienza, l’interiorità e, al di sopra di tutto il vincolo della perfezione, la carità fraterna delle sorelle”.
Quale è lo spessore spirituale di santa Chiara?
“S. Chiara della Croce è donna di grande spessore umano e spirituale. Non a caso i suo biografi parlano della bellissima Chiara da Montefalco. Bella perché donna profonda che ‘sa’ di Vangelo. Chiara è presentata come una monaca ‘tutta fiamme’. Una donna accesa dal fuoco dell’amore di Dio che attinge la forza della sua missione dalla contemplazione dei misteri di Gesù Cristo e quindi ‘sa’ di Parola di Dio! L’immersione nella vita che scaturisce dalla Parola di Dio è il vero lavoro della monaca. La sua vita è stata pensata come luogo dell’incontro con Dio, come una storia che si fa pura risposta all’avvento sempre sorprendente dell’amore di Dio. Ogni rivelazione d’amore è sempre un’iniezione di vita trinitaria, una risposta del cielo ad una domanda della terra e suscita l’obbedienza. Accogliere l’appello di Dio spalanca la porta della comunione con Lui che chiama a varcare i confini del già conosciuto, un’immersione nello spazio del Suo orizzonte infinito per abbracciare ogni uomo. Una creatura è presa dall’amorevolezza di Dio per diventare terra benedetta alla quale tanti attingono luce. Chiara fu persona umile. Imparò questa virtù nell’attraversamento del deserto e la amò sino ad indicarla come fondamento del cammino spirituale alla sua comunità monastica”.
Quanto è attuale il messaggio di santa Chiara?
“La spiritualità di S. Chiara rimane fresca perché è una traduzione nel quotidiano del Vangelo. La Buona Notizia non invecchia mai. E se è vero, che qualche ragazzo sentendo la vita Santa di Chiara, fa qualche sorrisino, la maggior parte della gente che passa a visitare la Santa vede come Gesù ha vissuto in lei la sua forte attrattiva d’amore. Questo la rende attuale ed universale. Una madre spirituale che non ha mai smesso di esserlo per le tante persone che a lei ricorrono. Due furono le grandi passioni di Chiara e rimangono attualissime: l’amore per Cristo e la passione per la Chiesa! Queste sente la gente quando viene al Santuario e le vede incarnate nella comunità di Chiara che custodisce e cerca di attualizzare la sua eredità nella Chiesa”.
Iscriviti alla nostra newsletter quotidiana
Ricevi ogni giorno le notizie sulla Chiesa nel mondo via email.