Città del Vaticano , venerdì, 29. maggio, 2015 14:10 (ACI Stampa).
Un incontro di 25 minuti, intervellato da un interprete, molto “cordiale” secondo le tradizioni diplomatiche. Papa Francesco incontra Miro Cerar, presidente del Governo della Repubblica di Slovenia dal dicembre 2014. Il quale poi, come di consueto, si è anche intrattenuto con il Cardinal Pietro Parolin, segretario di Stato, in un incontro che ha incluso l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati.
“Nei cordiali colloqui – si legge nel bollettino della Sala Stampa della Santa Sede - si sono rilevati i buoni rapporti esistenti tra la Santa Sede e la Repubblica di Slovenia ed è stata confermata la comune volontà di proseguire il dialogo costruttivo sui temi bilaterali attinenti alle relazioni tra la Chiesa e lo Stato, con particolare riferimento al processo di riconciliazione nazionale, ai valori umani e religiosi, e alla mutua collaborazione in favore del bene comune della società e dei più poveri.”
Il Papa ha donato a Miro Cerar una medaglia del Pontificato e l’Evangelii Gaudium. Questi ha ricambiato con una maglia della nazionale slovena recante il nome del pontefice, un dolce tipico e una grappa, anche questa tipica.
Il rapporto tra Vaticano e Slovenia è di lunga data, e si è consolidato proprio alla nascita della nazione, che fu l’inizio dello sfaldamento dello Stato Yugoslavo. La Santa Sede, infatti fu tra i primissimi Paesi nel 1992 a riconoscere la sovranità della Slovenia e della Croazia, che avevano dato il via al dissolvimento della Repubblica Yugoslava.
L’incontro del Papa, insieme a quello con il presidente croato, sempre di questa settimana, sembra quasi capitare apposta per preparare il prossimo viaggio di Papa Francesco a Sarajevo, Bosnia, il prossimo 6 giugno.