Roma , giovedì, 27. luglio, 2017 10:00 (ACI Stampa).
“Oggi festeggiamo la festa di Sant’Anna e Gioacchino. Proprio a loro, ai nonni di Gesù, è stato donato un compito speciale: quello di generare l’Immacolata che a sua volta ha dato vita al Figlio di Dio”. Sono alcune delle parole dell’omelia di Monsignor Georg Gänswein, Prefetto della Casa Pontificia, intervenuto per la Festività di Sant’Anna dei Parafrenieri dell’Arciconfraternita Vaticana, presso la Chiesa di Santa Caterina della Rota a Roma.
Con l’occasione, il Prefetto, Primicerio Arciconfraternale, ha imposto le fasce ai novizi e ha benedetto la facciata, da poco restaurata, della bellissima Chiesa nel cuore di Roma. Per concludere, la Banda Musicale delloStato di CIttà del Vaticano e alcuni componenti del Coro della Cappella Sistina hanno festeggiato Sant'Anna, madre della Vergine Maria, protettrice delle madri cristiane, la patrona degli orefici, delle gestanti, delle tessitrici.
Quella di Sant’Anna dei Parafrenieri è davvero una storia antica. I palafrenieri pontifici, gentiluomini di corte e sediari pontifici, nel giorno della sua festa facevano una solenne processione per le vie di Roma. La elessero a loro patrona e in suo onore, nel 1505, costruirono una chiesa, S. Anna dei Palafrenieri, alle porte del palazzo vaticano.
Monsignor Gänswein racconta questa intensa storia nella sua omelia e commenta la figura straordinaria di Sant’Anna: “E’ patrona di molti. Ma più di tutto custodì Maria come un gioiello in uno scrigno, e perciò, in pochi sanno che è anche protettrice di tutti gli orefici. Inoltre Anna insegna ad ognuno di noi il dono della vita, ad amarla, difenderla. Moltissime interpretazioni artistiche rappresentano Sant’Anna e San Gioacchino circondare di amore la piccola Maria”.
Il Prefetto della Casa Pontificia durante la sua omelia ricorda a tutti l’importanza del ruolo dei nonni nelle famiglie di oggi, proprio come San Gioacchino e Sant’Anna con Gesù. A tal proposito riporta stralci di un discorso del Papa emerito in visita ad una casa di riposo: “E’ bello essere anziani! Non bisogna mai farsi imprigionare dalla tristezza, vivere è bello anche nel tramonto della vita, da anziani. Nel nostro volto ci sia sempre la gioia di essere amati da Dio”.