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Al posto delle statue profanate dall’IS c’è la Vergine di Lourdes

Grotta di Lourdes |  | CNA Grotta di Lourdes | | CNA

Quindici statue della Vergine di Lourdes sono state reinstallate al posto di quelle rimosse e distrutte dalla furia iconoclasta dei jihadisti durante i tre anni di dominio dell'autoproclamato Stato Islamico. E’ accaduto dal 20 al 25 luglio in molti villaggi e cittadine della Piana di Ninive, un tempo abitati in maggioranza da cristiani.

La ricollocazione delle statue è stata vissuta dai cristiani presenti come un segno confortante del possibile, graduale ritorno alla normalità, scandita anche dalle preghiere recitate e sussurrate davanti alle statue della Vergine Maria. A riferirlo è stata l’agenzia Fides.

L'iniziativa è stata resa possibile grazie all'intervento dell'associazione cattolica francese L'Oeuvre d'Orient, dopo che padre Pascal Gollnish, direttore generale dell'associazione, durante un viaggio nella regione, aveva potuto constatare il gran numero di croci divelte e di statue di Maria e di Gesù profanate e distrutte in quei paesi durante i tre anni di dominio jihadista.

Adesso – si legge nei comunicati diffusi da L'Oeuvre d'Orientt – i cristiani di quelle città e di quei villaggi “potranno di nuovo pregare davanti alla Madonna di Lourdes, che li ha sostenuti durante il loro esilio”.

 

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