Roma , lunedì, 24. luglio, 2017 16:00 (ACI Stampa).
Sono circa 4450 in tutta Italia, ma non molti li conoscono davvero e conoscono il loro ministero. Sono i diaconi permanenti. Il prossimo 2 agosto si riuniranno con le loro famiglie per la XXVI edizione del Convegno nazionale promosso dalla Comunità del diaconato in Italia a Cefalù.
Il tema di quest’anno è dedicato alla pastorale sanitaria: “ Diaconi educati all’accoglienza e al servizio dei malati”. I temi sono tanti e il programma è fitto di appuntamenti e testimonianze. Speciali quelle delle spose, le mogli cui è chiesta una particolare partecipazione al ministero dei mariti.
Il diaconato permanente è rinato dopo il Concilio Vaticano II ed è il primo dei gradi dell’ ordine sacerdotale. É diverso dal diaconato temporaneo, primo passo verso il presbiterato, perché vi possono accedere anche gli uomini sposati.
Il ministero, come dice il nome, è quello del servizio. In molti modi, dalla liturgia alla pastorale. I diaconi permanenti lavorano nelle parrocchie ma dipendono direttamente dal vescovo.
Oggi in Italia l’età media dei diaconi è di 60 anni, e le vocazioni non arrivano facilmente. La strada è impegnativa, ci sono tre anni di studio prima dell’ordinazione e spesso la loro identità sacramentale è sconosciuta. Discernimento e formazione son quindi molto importanti.Ed è importante la partecipazione della famiglia.