Roma , martedì, 5. settembre, 2017 16:00 (ACI Stampa).
1957. Padre Giuseppe Ambrosoli, chirurgo e missionario, parte per l’Africa per dedicare la sua esistenza ad una delle popolazioni più povere del mondo. La sua idea è semplice: assistenza medica a chi ne ha più bisogno e formazione qualificata, per dare un futuro autonomo agli africani anche in campo sanitario. Trasforma il piccolo dispensario locale in un ospedale e avvia una scuola di formazione per infermiere e ostetriche. Sorgono cosi vari padiglioni, l’ospedale cresce fino ad arrivare a 350 posti letto. 1987, la Guerra civile imperversa in Uganda e Padre Ambrosoli muore per salvare il suo sogno, l’ospedale. Questo suo meraviglioso viaggio è raccontato in un libro: “Chiamatemi Giuseppe”.
Un medico, un missionario, un uomo coraggioso e mite, sostenuto da una fede incrollabile. Padre Giuseppe Ambrosoli aveva deciso da ragazzo che avrebbe vissuto da comboniano al servizio dei poveri e che per questo avrebbe lasciato il suo paese, Ronago (CO), gli affetti e l'azienda familiare. Lui, medico al servizio dei più poveri, muore a Lira, isolata dalla guerra, senza la possibilità di essere curato. Tutto finito? No. L'ospedale di Kalongo, protetto dai suoi abitanti, dopo tre anni rinasce e prosegue la sua opera di cura dei più vulnerabili.
“Chiamatemi Giuseppe, Padre Ambrosoli, medico e missionario” di Elisabetta Soglio e della sorella Giovanna Ambrosoli, edito da Edizioni San Paolo, è un viaggio nella vita e nella grande esperienza di Padre Giuseppe. Un uomo che ha dato vita ad un sogno: creare un ospedale in una delle zone più povere dell’Africa e del mondo, l’Uganda.
“Nell’emozione del 30 anniversario della sua morte e in quello dei 60 anni dalla nascita dell’Ospedale di Kalongo da lui fondati, esce il libro a lui dedicato, che ne ripercorre la vita delineandone in profondità, attraverso le molte testimonianze, le doti che lo hanno contraddistinto e per le quali ancora oggi è ricordato: l’amore e la dedizione verso gli Ultimi”, racconta Giovanna Ambrosoli.
L’ospedale di Kalungo è ancora oggi una speranza di sopravvivenza per tutti gli africani. Il sogno di Padre Ambrosoli, salvare l’Africa con gli africani è diventato realtà. I suoi 32 anni di vita missionaria in Uganda sono stati la migliore testimonianza che è possibile dare spazio alla piena responsabilità degli africani. Ad aiutare questo sogno è la Fondazione a lui dedicata, Fondazione Dr. Ambrosoli Memorial Ospital, fondata nel 1998. Il ricavato delle vendite del volume contribuirà a sostenere l’Ospedale e la Scuola di Ostretricia e cosi proseguire l’opera di Padre Giuseppe in Uganda.