Gioia Tauro , lunedì, 14. agosto, 2017 14:00 (ACI Stampa).
“Abbracciare la carne del Lebbroso di oggi è la profezia del riparare la casa”. Dopo aver vissuto e costatato la situazione di miseria e di povertà in cui versano centinaia di immigrati accolti in campi fatiscenti nella zona della Piana di Gioia Tauro, nasce insieme alla Gioventù Francescana il progetto OFS dei "Fratelli Immigrati" per rendere dignitosa e accogliente la presenza degli immigrati stessi. Il lavoro di accoglienza è condiviso con la Croce Rossa e la Caritas diocesana. ACI Stampa ha raggiunto la Responsabile del progetto, Chiara Campanella:
"Fratelli immigrati". Come nasce l'idea di questo progetto in Campania e in Calabria?
Accogliendo con gioia l'invito del Papa ad aprirsi e andare sempre di più verso le periferie della sofferenza e della povertà e con il desiderio vivo di sperimentare nel concreto uno dei cardini della nostra Promessa Gi.Fra "avere gli ultimi e i poveri come fratelli", in comunione con il consiglio nazionale OFS e Gi.Fra, abbiamo pensato di mettere giù un progetto che aiuti tutti noi a vivere meglio il nostro essere francescani nel mondo. Il progetto "fratelli immigrati" propone un'esperienza di servizio nei centri di accoglienza immigrati della zona Piana di Gioia Tauro (RC) in Calabria. Questa è per noi una grande opportunità per metterci in gioco e andare "oltre le distanze" incontrando volti di fratelli appartenenti a mondi diversi che sono fonte di grande arricchimento personale. E' in più sicuramente un'occasione di sperimentare il servizio insieme come fraternità.
Proprio qualche settimana fa abbiamo celebrato la Giornata del Rifugiato e Papa Francesco ha ribadito l'importanza dell'accoglienza nei confronti di tutti coloro che si rifugiano qui. Voi come vi occupate di loro?
Il "problema" dell'accoglienza è uno dei campanelli d'allarme di cui sentiamo più parlare nei telegiornali, davanti ad una tazza di caffè in un bar o semplicemente quando il sabato sera usciamo e incontriamo tantissimi ragazzi di nazionalità diversa dalla nostra... il vero problema sta nella mentalità di chi accoglie o dovrebbe accogliere. Accettare l'altro nel momento del bisogno, non vederlo come un ostacolo ai nostri problemi già esistenti, quali l'assenza di posti di lavoro per noi giovani ecc... C'è tanta e tanta speculazione di denaro che gira intorno al termine immigrazione, perciò mi chiedo "il vero problema è di chi va via dai loro paesi, o è colpa di noi Italiani che non sappiamo fare un lavoro onestamente e quindi sfruttiamo fino alle ossa anche le occasioni più tragiche della vita dell'altro?"