Città del Vaticano , domenica, 16. luglio, 2017 12:13 (ACI Stampa).
La Parola di Gesù “non è una gabbia o una trappola, ma un seme che può portare frutto”. Papa Francesco lo ha detto nel commento alle letture domenicali nella riflessione prima dell’ Angelus.
Il Papa ha detto che Gesù parlava il linguaggio semplice della gente e non "il linguaggio pieno di rigidità dei dottori della legge" con "una teologia complicata".
La parabola del seminatore è per il Papa “una “radiografia spirituale” del nostro cuore, che è il terreno sul quale cade il seme della Parola”.
Così il “terreno sassoso” è un “cuore superficiale, che accoglie il Signore, vuole pregare, amare e testimoniare, ma non persevera, si stanca e non “decolla” mai. È un cuore senza spessore, dove i sassi della pigrizia prevalgono sulla terra buona, dove l’amore è incostante e passeggero. Ma chi accoglie il Signore solo quando gli va, non porta frutto”.
E poi i “rovi” cioè, dice Francesco, “i vizi che fanno a pugni con Dio, che ne soffocano la presenza: anzitutto gli idoli della ricchezza mondana, il vivere avidamente, per sé stessi, per l’avere e per il potere. Se coltiviamo questi rovi, soffochiamo la crescita di Dio in noi”.