Roma , venerdì, 14. luglio, 2017 11:00 (ACI Stampa).
"Bisogna convincersi che l’impegno per la riduzione del tasso di corruzione è un processo! E come tutti i processi esige l’impegno deciso, continuo e paziente di tutti. Vi prego di non prenderla come una pia esortazione, la mia. Quando parlo di impegno deciso, capiamo tutti cosa voglio dire". Sono decise le parole di Monsignor Nunzio Galantino, Segretario Generale della CEI che ha partecipato ieri alla tavola rotonda “Da mani pulite a Cantone. Il valore delle regole”.
L’incontro, organizzato dalla Scuola di Perfezionamento in Anticorruzione e Appalti nella Pubblica Amministrazione dell’Università degli Studi di Salerno, e' stato introdotto dal Presidente del Senato, Pietro Grasso.
Per il Segretario della CEI contro la corruzione c'è bisogno di un impegno "continuo e paziente".
"Sappiamo tutti - continua Monsignor Galantino - che i cambi continui in ambito legislativo rappresentano il brodo di coltura del malaffare e quindi della corruzione. C’è bisogno di percorsi formativi esigenti perché la corruzione, oltre a essere un comportamento, è anche una condizione. Non ci sarebbe corruzione se non vi fosse una condizione determinata e retta da intelligenze, volontà e cuori corrotti. raddrizzare la condizione corrotta delle nostre realtà (parti dello Stato, parti della Chiesa o di istituzioni in genere) c’è sempre più bisogno di interventi educativi, fatti di scelte e gesti concreti".
Conclude infine il Segretario della CEI: "C’è bisogno quindi di integrare e accompagnare l’azione di repressione della corruzione con un impegno fortemente culturale; ricordando l’altissimo tasso di pericolosità che interessa la corruzione dell’intelligenza, della volontà e del cuore".