Napoli , giovedì, 13. luglio, 2017 12:17 (ACI Stampa).
È emergenza continua sul vulcano che domina Napoli, a fuoco da sabato scorso per vari incendi di natura dolosa, nonostante il massiccio intervento di canadair ed elicotteri, e gli sforzi di Vigili del Fuoco e Protezione Civile. Arriva puntuale sul sito della Chiesa di Napoli il Messaggio del Cardinale Crescenzio Sepe, preoccupato per la grave situazione.
“Dolore e rabbia. Indignazione e condanna. Fiamme e cenere sul Vesuvio e su vaste aree della provincia di Napoli. Il vulcano è avvolto in una insopportabile e ampia nuvola di fumo nero. Stanno bruciando boschi e piantagioni. Abitazioni e famiglie sono minacciate. Paura e preoccupazione costringono ad allontanarsi dai luoghi colpiti. Territori devastati”, cosi inizia la sua lettera indirizzata alla Diocesi.
“Chi c’è dietro tutto questo? – continua ancora il Cardinale davvero preoccupato - Non certamente il fantomatico destino, che finisce con il diventare un alibi gratuito e ricorrente. Non sono i soliti ignoti. L’autore di questa tragedia di così grande proporzione è l’uomo, l’uomo assassino, l’uomo violento, l’uomo egoista, l’uomo che non ha rispetto per niente e per nessuno, l’uomo che aggredisce la natura e viola le leggi”.
Il bollettino dell’ultima ora è grave. Sono 70 gli ettari in cenere a causa di fiamme dolose. Torre del Greco, Ottaviano, Trecase, Terzigno, Ercolano, San Giuseppe Vesuviano, Boscotrecase, Torre Annunziata restano le zone più a rischio. Ci sono 4 focolai attivi, 3 Canadair in volo, la situazione più difficile è tra tra Ercolano e Torre del Greco. Anche il Monte Faito va a fuoco.
“Non importa conoscere il nome di questo uomo – continua il Cardinale di Napoli - Non serve chiedersi se si tratti di dolo o colpa. Comunque, responsabile é l’uomo che ha usato la sua mano assassina per mettersi contro la natura e contro Dio, contro altri fratelli e contro il bene comune. Non sappiamo se e quando la giustizia umana riuscirà a dare il suo verdetto di condanna. Abbiamo la certezza, però, che la condanna di Dio è già in atto, pesa sulla coscienza di chi, ritenendo di agire impunemente, ha voluto “uccidere” l’ambiente, si è messo fuori dalla grazia di Dio ed è in peccato mortale”.