Città del Vaticano , domenica, 9. luglio, 2017 12:13 (ACI Stampa).
“Gesù sa quanto la vita può essere pesante. Sa che molte cose affaticano il cuore: delusioni e ferite del passato, pesi da portare e torti da sopportare nel presente, incertezze e preoccupazioni per il futuro”. Sono consolanti le parole di Papa Francesco nell’introduzione alla preghiera mariana dell’Angelus, come ogni domenica in Piazza San Pietro a mezzogiorno.
Francesco ricorda ai presenti la parola di Gesù, “un invito a muoversi e reagire: venite”.
“Nei momenti bui – osserva il Papa - viene naturale stare con sé stessi, rimuginare su quanto è ingiusta la vita, su quanto sono ingrati gli altri e com’è cattivo il mondo. Ma così, chiusi dentro di noi, vediamo tutto nero. Allora si arriva persino a familiarizzare con la tristezza, che diventa di casa. Gesù invece vuole tirarci fuori da queste sabbie mobili e perciò dice a ciascuno: Vieni!”.
E il Signore specifica esattamente dove: “Venite…a me”. Francesco ricorda le varie situazioni nelle quali quando ci sentiamo soli o non capiti ci rivolgiamo a qualche “esperto”. “ Non dimentichiamoci Gesù”, esorta il Papa argentino.
“Non dimentichiamo – continua il Papa - di aprirci a Lui e di raccontargli la vita, di affidargli le persone e le situazioni. Forse ci sono delle zone della nostra vita che mai abbiamo aperto a Lui e che sono rimaste oscure, perché non hanno mai visto la luce del Signore”.