Città del Vaticano , giovedì, 28. maggio, 2015 13:23 (ACI Stampa).
"Il matrimonio e la famiglia stanno attraversando una grave crisi culturale. La famiglia è il luogo dove si impara a vivere insieme nella differenza, si impara a sperimentare il perdono, e dove i genitori trasmettono ai loro figli i valori e la fede. Il matrimonio cristiano è un atto di fede e di amore, in cui i coniugi diventano trasmettitori della benedizione e dellala grazia di Dio per la Chiesa e per la società".
Papa Francesco dunque torna a difendere matrimonio e famiglia tradizionale nel corso dell’udienza, stamane, ai Vescovi della Repubblica Dominicana ricevuti in visita ad limina.
Il Pontefice ha poi affrontato il tema dell’accoglienza. Un argomento che Francesco tiene sempre in primo piano. "L’attenzione pastorale e caritativa agli immigrati, soprattutto a coloro che provengono dalla vicina Haiti, in cerca di migliori condizioni di vita in territorio dominicano – ha osservato – non ammette l’indifferenza dei pastori della Chiesa". I Vescovi devono "collaborare con le autorità civili per trovare soluzioni solidali ai problemi di coloro che sono privi di documento o ai quali si negano i propri diritti elementari. È inammissibile non promuovere iniziative di fraternità e di pace tra le nazioni che formano questa bella isola dei Caraibi: è importante saper integrare gli immigrati nella società e accoglierli con la comunità ecclesiale". Una vera e propria sfida – ha aggiunto il Papa – è quella di "andare in cerca di tutti coloro che soffrono, come gesto della amorosa sollecitudine per il fratello che si sente solo e disperato", combattendo invece "il traffico di droga e di persone, la corruzione, la violenza domestica, l’abuso e lo sfruttamento dei minori e l’insicurezza sociale".
Papa Francesco ha poi chiesto all’episcopato dominicano di battersi perchè "l’insegnamento della religione nelle scuole" non venga sostituito "con un’educazione dell’atto religioso di natura multiconfessionale, o con una mera illustrazione di etica e cultura religiosa".
Da Papa Bergoglio – che ha ormai ultimato l’enciclica sull’ecologia – arriva infine un monito in difesa del creato affinchè si rinnovi "l’impegno per la conservazione e il rispetto dell’ambiente. La relazione dell’uomo con l’ambiente naturale non deve essere governata dall’avidità, dalla manipolazione o dallo sfruttamento indiscriminato ma al contrario deve conservare l’armonia divina tra le creature e il creato mettendola al servizio di tutti e delle future generazioni".