Città di Castello , domenica, 9. luglio, 2017 14:00 (ACI Stampa).
Perchè una bellissima ragazza - a detta di chi la conobbe - dovrebbe scegliere il convento per un buon marito ed un altrettanto buona sistemazione economica? Con questa domanda vogliamo provare a raccontare una storia di amore fra la ragazza ed il Cristo che attende sempre alla porta del cuore di chi vuol essere “tutto suo”.
Orsola Giuliani (1660-1727) nasce a Mercatello nella diocesi di Pesaro-Urbino. Non è figlia unica giacche ha sette sorelle e vive un'infanzia veramente bella. Coccolata ed amata da tutti, in modo particolare dai genitori, essa segue con gioia la consueta vita familiare ma vi è in lei qualcosa di strano anzi di meraviglioso. Infatti spesso la bambina si sorprende a parlare con un'immagine della Vergine che ha in famiglia oppure ha in dono di poter avere tra le sue piccole e delicate manine il bambino Gesù dalla Vergine Maria. Strano? Forse, ma è tutto normale in quella casa dove presto la madre morirà lasciando la piccolina nelle mani delle sorelle e del padre. Intanto Orsola cresce e asseconda solo verbalmente i desideri, buoni e leciti, del padre che la vorrebbe sposa di un buono e ricco giovane ma lei ha ben altro in testa anzi nel cuore: Gesù Cristo.
All'età di diciassette anni mentre il sole brilla nella mente di qualsiasi adolescente nel cuore della nostra ragazza che cambierà il nome in Veronica soleggerà la persona di Gesù che la condurrà, spiritualmente, fra le suore cappuccine di Città di Castello in Umbria ed ivi resterà fino alla sua ascesa al cielo.
La sua vita esteriormente non avrà niente di speciale e si confronterà con tutte le incombenze conventuali, oltre alla ordinaria vita di preghiera e di meditazione a cui sono soggette le suore cappuccine, ma spiritualmente la sua esistenza sarà segnata, oltre che da vari doni mistici anche dalla “notte oscura” (esperienza mistica di abbandono interiore particolarmente doloroso,vissuto anche da San Giovanni della Croce, Santa Teresa d'Avila, San Pio da Pietrelcina, Santa Caterina da Siena) e dalle numerose sofferenze unite alla Passione di Cristo.