Roma , venerdì, 30. giugno, 2017 16:00 (ACI Stampa).
Record su record. Nel 2016 Aiuto alla Chiesa che Soffre ha raccolto 129.271.207 euro in tutto il mondo, ottenendo, per il terzo anno consecutivo, un risultato migliore del precedente.
La generosità delle centinaia di migliaia di benefattori ACS ha permesso di realizzare 5.303 interventi in 148 Paesi. Ancora una volta a beneficiarne maggiormente è stata l’Africa, dove è stato realizzato circa il 27,5% dei progetti. Nell’assegnazione dei progetti, la commissione internazionale di ACS ha favorito le aree afflitte dal fondamentalismo islamico, innanzitutto la Nigeria settentrionale.
Grandissima attenzione al Medio Oriente, in cui lo scorso anno è stato realizzato il 22,6% dei progetti e in cui dal 2011 ad oggi sono stati realizzati interventi per un totale di 60 milioni di euro. Qui si trovano i Paesi maggiormente sostenuti da ACS: Iraq e Siria, che nel 2016 hanno ricevuto rispettivamente 9,7 e 6 milioni di euro. Cifre destinate ad aumentare in questo 2017 e negli anni a seguire, specie considerato l’impegno di ACS nella ricostruzione dei villaggi cristiani della Piana di Ninive: un vero e proprio Piano Marshall che richiederà un contributo stimato attorno ai 230 milioni di euro.
Come negli anni precedenti la maggioranza degli interventi riguarda la costruzione e il restauro degli edifici religiosi (30%), con 1.222 tra cappelle, chiese, conventi e seminari interessati. Oltre il 30% di questi progetti è stato realizzato in Africa.
Seguono gli aiuti ai profughi cristiani in Medio Oriente (18,6%) e le intenzioni di Sante Messe (14,8%). Quest’ultimo tipo di sostegno, in molte aree del mondo, costituisce l’unica forma di sostentamento per i sacerdoti delle Chiese povere. Nel 2016 sono state celebrate 1.435.888 Sante Messe secondo le intenzioni dei benefattori ACS: una ogni 22 secondi. I contributi offerti hanno permesso di sostenere 43.027 sacerdoti - ovvero uno ogni nove nel mondo - in particolare in Africa (14.403) e in Asia (11.293).