Città del Vaticano , giovedì, 29. giugno, 2017 12:11 (ACI Stampa).
È la festa dei Santi Pietro e Paolo, e - dopo aver salutato i nuovi arcivescovi metropoliti e i cardinali che sono giunti per il concistoro del 28 giugno – Papa Francesco incentra tutto l’Angelus sulle “colonne” sulle quali si è poggiata “la costruzione visibile della Chiesa”.
Perché sia Pietro che Paolo – dice il Papa – hanno “suggellato con il proprio sangue la testimonianza resa a Cristo con la predicazione e il servizio alla nascente comunità cristiana”.
Le letture del giorno – nota Papa Francesco – parlano di un San Pietro imprigionato, che sperimentò l’avversione al Vangelo “già a Gerusalemme”, ma che fu “salvato in modo miracoloso” e così poté portare a termine la sua “missione evangelizzatrice”.
E anche Paolo ha una esperienza simile, perché “inviato dal Risorto in molte città presso le popolazioni pagane, egli incontrò forti resistenze sia da parte dei suoi correligionari che da parte delle autorità civili. Scrivendo al discepolo Timoteo, riflette sulla propria vita e sul proprio percorso missionario, come anche sulle persecuzioni subite a causa del Vangelo”.
Pietro e Paolo, hanno un percorso comune, inviati ad annunciare il Vangelo “in ambienti difficili e in certi casi ostili”, dimostrando con la loro storia che “il Signore è sempre al nostro fianco, cammina con noi, non ci abbandona mai”.