Roma , mercoledì, 27. maggio, 2015 9:05 (ACI Stampa).
Mentre si tenevano i due giorni di riunione del Consiglio Ordinario del Sinodo dei vescovi, a Roma un gruppo di vescovi ed esperti da Svizzera, Germania e Francia si sono riuniti lunedì 25 maggio per parlare delle sfide del prossimo sinodo. La riunione era rigorosamente a porte chiuse, anche se poi alcuni giornalisti sono stati ammessi ad entrare, a condizione che raccontassero senza citare nessuna persona per nome. E le considerazioni conclusive sono state fatte dal Cardinal Reinhard Marx, presidente della Conferenza Episcopale Tedesca e tra quelli che più di tutti all’ultimo sinodo si sono battuti per un sostanziale aggiornamento della dottrina su divorziati risposati e pastorale degli omosessuali, con lo slogan che “il linguaggio della Chiesa non è quello dell’esclusione.”
La riunione è stata rivelata dal giornale francese “Le Figaro,” non senza il fastidio degli organizzatori, e causando un certo sconcerto da parte dell’Università Pontificia Gregoriana. La riunione si teneva al Centro Matteo Ricci, gestito dal Centro Meeting Roma Eventi, in locali all’interno dell’Università ma non gestiti dall’Università. In pochi erano stati avvisati della presenza della riunione, che doveva rimanere assolutamente riservata.
Più che la ricerca di una strategia per il prossimo sinodo, la riunione sembra aver piuttosto rappresentato un sondaggio per comprendere in quanti potranno convenire sulle posizioni di totale apertura in tema di pastorale famigliare. Un assaggio di quello che potrebbe essere il prossimo sinodo dei vescovi, con un drappello di persone pronte ad agire dietro le quinte per cercare di muovere l’opinione pubblica, e porla contro le conclusioni dell’assemblea, nel caso in cui queste non aderiscano ad un certo senso comune.
È la riproposizione del “Sinodo dei media,” completamente differente dal Sinodo reale. Al dibattito sinodale del 2014, la controversa relatio post disceptationem fu contestata dalla pressoché maggioranza dei padri sinodali in sala, e fu sostanzialmente emendata nella relatio finale. A giudicare dai nomi che le Conferenze Episcopali stanno via via scegliendo come loro rappresentanti al sinodo 2015, la dinamica dovrebbe essere più o meno la stessa.
Da vedere come cambieranno le procedure, dato che di questo sembra abbiano parlato il Cardinal Baldisseri e il suo sottosegretario, il vescovo Fabio Fabene, nell’udienza privata con il Papa che si è tenuta subito dopo la fine dei lavori del Consiglio Ordinario del Sinodo.