Città del Vaticano , mercoledì, 14. giugno, 2017 14:00 (ACI Stampa).
Una “salutare decentralizzazione”, nelle parole di Papa Francesco, è l’obiettivo della riforma della Curia che viene discussa dal Consiglio dei Cardinali, che si è riunito dall’11 al 13 giugno, portando avanti i discorsi già avviati.
In particolare, è stato proposto una sorta di maggiore coinvolgimento dei laici e delle Chiese locali nelle consultazioni che precedono la nomina di un vescovo, e anche la possibilità di trasferire alcune facoltà dei dicasteri romani ai vescovi locali o alle conferenze episcopali.
Come spiega Greg Burke, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, si tratta di proposte molto specifiche. Per esempio, di trasferire alle Chiese locali le competenze sull’autenticazione delle reliquie, di spostare dalla Congregazione del Clero alle Chiese locali la decisione di ordinare sacerdote un diacono permanente non sposato, o – sempre per quanto riguarda i diaconi – la possibilità per un diacono rimasto vedovo di passare a nuove nozze o di essere ordinato sacerdote.
In generale, si continua il processo di revisione di quella che dovrebbe essere la nuova Costituzione apostolica, rinnovando le funzioni e la composizione della Curia Romana. Al momento, le riforme hanno riguardato soprattutto il ramo economico e quello delle comunicazioni.
Infatti c’è il Cardinale George Pell, prefetto della Segreteria per l’Economia, che aggiorna sui lavori della sua segreteria, racconta di come sono state pianificate le risorse economiche e del monitoraggio delle spese per i primi tre mesi del 2017, annunciando che a breve inizierà il processo per il budget 2017.