San Gallo , lunedì, 12. giugno, 2017 13:00 (ACI Stampa).
Addetti stampa e Portavoce delle Conferenze episcopali d’Europa si sono riuniti a Sofia la scorsa settimana, invitati da Christo Proykov, Presidente della Conferenza Episcopale Interrituale della Bulgaria ed Esarca Apostolico di Sofia.
Tra i temi affronti, nuovi media, e reti sociali in particolare, per accrescere la dimensione sinodale nella Chiesa e comunicare intorno alla nozione cristiana di vocazione; il servizio e la passione della Chiesa per l’Europa; il suo impegno nella lotta alle forme di abuso di minori su internet.
A Sofia, i 45 delegati provenienti da 25 paesi europei hanno anche potuto approfondire e apprezzare l’importante patrimonio culturale e l’eredità cristiana del Paese, visitare e incontrare il direttore dell’Agenzia Nazionale Bulgara (BTA – Bulgarian News Agency), Maxim Minchev, e celebrare l’Eucaristia con la comunità locale. In Bulgaria, la Chiesa cattolica è rappresentata tanto dalla comunità di rito latino che da quella di rito bizantino. Per questa piccola comunità cattolica, particolarmente viva, le sfide rimangono comunque numerose.
Mentre la Bulgaria si prepara ad assumere, per la prima volta nella sua storia, la Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea (da gennaio 2018), i portavoce delle Conferenze episcopali sono stati informati della deplorevole situazione venuta a crearsi ultimamente tra l’Esarcato di Sofia e il Dipartimento finanziario del Comune della capitale, che si ostina a rifiutare di riconoscere lo status di realtà religiosa ai monasteri cattolici di Sofia.
La Chiesa cattolica locale è stata pertanto costretta a ricorrere alla Corte di Giustizia contro il suddetto Dipartimento finanziario, che nonostante i ripetuti pareri contrari scritti da parte di vari organi competenti dello Stato.
Per i legali dell’esarcato e per Mons. Christo Proykov “Questa spiacevole ostinazione mette in cattiva luce il rispetto del diritto alla libertà religiosa in Bulgaria, nella misura in cui risulta vulnerabile alle interpretazioni personali di funzionari comunali o statali”.
La ricorrenza dei dieci anni dall’ingresso della Bulgaria nell’Unione Europea è stata l’occasione per una riflessione sullo stato dell’Unione e le sfide sociali, politiche, economiche e culturali che attraversa l’intero continente europeo. In questo compito, i portavoce sono stati aiutati dai contributi di Mons. Paolo Rudelli, Osservatore Permanente della Santa Sede al Consiglio d’Europa, e di padre Olivier Poquillon, Segretario generale della Comece.