Padova , martedì, 13. giugno, 2017 9:00 (ACI Stampa).
Sono tre milioni i pellegrini che ogni anno si recano in preghiera alla Basilica di Sant'Antonio di Padova. Lo racconta ad ACI Stampa padre Oliviero Svanera, rettore della Basilica di Padova, dove ogni anno, nel giorno della festa, arrivano pellegrini da tutto il mondo. Nella Basilica dedicata al santo si trova la quasi totalità dei resti mortali di sant'Antonio. Pellegrini e fedeli da tutto il mondo sostano in preghiera davanti alla tomba. Egli è ritenuto il protettore dei nativi americani, dei poveri, delle donne incinte, degli oppressi, dei viaggiatori, degli affamati, dei fidanzati, degli animali, dei pescatori, degli oggetti smarriti, dei marinai, dei cavalli, del matrimonio e della sterilità. La sua immagine di giovane frate che tiene in braccio Gesù bambino ed in mano un giglio, simbolo della purezza, ha fatto il giro del mondo.
La festa di Sant'Antonio. Padova in festa. Come vi state preparando?
La festa di S. Antonio a Padova è all’interno di una grande sinfonia di celebrazioni religiose, eventi culturali ed espressioni di gioia che prende il nome di “Giugno antoniano”. Il preludio consiste in un lungo pellegrinaggio nella notte dell’ultimo sabato di maggio. Più di mille pellegrini da anni oramai partono alle 23 del sabato dai Santuari Antoniani di Camposampiero e arrivano alla basilica del Santo all’alba della domenica dopo. Lungo il cammino si fa sosta al Santuario dell’Arcella, alla periferia di Padova, che ricorda il luogo della morte di S. Antonio. Il percorso ha assunto il nome di “Cammino di S. Antonio” e si snoda lungo gli argini del torrente “Muson dei sassi” nella bella campagna veneta. La storia ci tramanda memoria dell’ultimo percorso terreno del nostro Santo: 25 chilometri, disteso in agonia su un carro trainato da buoi. Il primo tempo della sinfonia antoniana è costituito dalla Tredicina di s. Antonio: nei tredici giorni che precedono la solennità che inneggia alla morte di S. Antonio (13 giugno) le diocesi del Veneto si alternano in basilica con liturgie eucaristiche presiedute dai rispettivi vescovi e notevole partecipazione di sacerdoti e fedeli. E’ uno dei momenti spirituali più significativi: si prega, si canta e si ascolta la Parola di Dio e dei vescovi con particolare devozione. Si ha l’impressione che S. Antonio porti i cuori delle persone a Dio. C’è da commuoversi a guardare la basilica gremita di cristiani, in giorni feriali, come nelle solennità di Natale e Pasqua. Meno in evidenza, ma profondamente spirituale, è l’afflusso alla Cappella della Riconciliazione: qui regna il silenzio che prepara la confessione dei propri peccati e si esperimenta la gioia di essere in pace con Dio e le persone.
Chi partecipa a questa festa?
Alla festa, il 13 di giugno, è un tripudio di popolo: alcuni all’alba attendono l’apertura della basilica, portano ricordi o fiori alla tomba del Santo, partecipano alla S. Messa, sostano nei chiostri attigui, consumano il desinare casalingo, in attesa di mettersi in fila nella processione, che si sviluppa nel tardo pomeriggio lungo le vie principali di Padova. Domina la statua storica del Santo, cui inneggiano persone di ogni ceto e nazione. Il folklore non disturba la devozione, ma fa pensare al “Santo che il mondo ama”. Anche la partecipazione delle autorità civili a fianco di quelle religiose suggeriscono la memoria di un S. Antonio che convinse l’Amministrazione Comunale del suo tempo a mutare alcune leggi per alleviare le ristrettezze dei poveri.