Città del Vaticano , venerdì, 9. giugno, 2017 9:00 (ACI Stampa).
"Siamo venuti per difendere il nostro popolo”. Parlando con i giornalisti, l’arcivescovo Diego Padron, presidente della Conferenza Episcopale Venezuelana, non usa mezzi termini. E, con parole nette, affronta il tema della crisi del Venezuela. Una crisi così forte che i vescovi del Venezuela hanno chiesto a Papa Francesco un incontro.
Incontro accordato nella mattinata dell’8 giugno. Mezzora di incontro prevista nella fitta agenda del Papa, ma probabilmente molto più tempo per i vescovi trascorso in incontri informali in Vaticano. Il tutto mentre a Caracas continuavano gli scontri e le proteste. Scontri e proteste che hanno portato ormai il bollettino dei morti a 66. Di questo, e delle crisi umanitaria, Papa Francesco ha avuto un dettagliato dossier dalle mani degli stessi vescovi.
Oltre che dall’arcivescovo Padron, la delegazione era composta dal vescovo Jesé Luis Azuaje, di Barinas, primo vice-presidente; dal vescovo di San Cristobal, Mario Moronta Rodriguz, secondo vice presidente; dl vescovo Victor Hugo Basabe, di San Felipe, che funge da segretario generale, e dai cardinali Jorge Urosa Savino e Baltazar Porras, rispettivamente arcivescovi di Caracas e Merida.
È stato solo l’arcivescovo Padron a prendere la parola al termine di una giornata intensa. E lo ha fatto per sottolineare che il senso dell’incontro con il Papa è dato proprio dalla speranza che la Santa Sede possa fare qualcosa.
“Il Papa – ha detto – ha la forza morale di parlare ai governi e ai popoli, e noi confidiamo che ci sia una missione internazionale, un aiuto… la Santa Sede può fare molto per fare luce sulla nostra situaione”.