Città del Vaticano , martedì, 6. giugno, 2017 16:00 (ACI Stampa).
Dal 2008 i Musei Vaticano sono la guida di un progetto il Vatican Coffin Project nato al Reparto Antichità Egizie dei Musei Vaticani, diretto da Alessia Amenta, in collaborazione con il Laboratorio di Diagnostica per la Conservazione e il Restauro dei Musei Vaticani, diretto da Ulderico Santamaria, per lo studio dei sarcofagi lignei policromi del Terzo Periodo Intermedio, con l’intenzione di estendere la ricerca anche ad altri periodi.
A collaborare con i Musei ci sono il Rijksmuseum van Ouheden (Museo Nazionale delle Antichità) di Leida, il Musée du Louvre di Parigi, il Museo Egizio di Torino, il Centre de Recherche et de Restauration des Musées de France (C2RMF) di Parigi e Giovanna Prestipino, restauratrice, Xylodata - Parigi, nella persona di Victoria Asensi Amoros, collabora per lo studio e identificazione delle specie legnose dei sarcofagi, Kathlyn M. Cooney (UCLA, Los Angeles) collabora al progetto per lo studio del “riutilizzo” dei sarcofagi della XXI dinastia. Tra il 6 e il 9 giugno, si svolgerà nei Musei Vaticani il “Second Vatican Coffin Conference”, seconda edizione del convegno internazionale vaticano sui sarcofagi egizi.
Il primo obiettivo del VCP è lo studio della tecnica costruttiva e pittorica dei sarcofagi, il secondo obiettivo intende identificare eventuali “atelier” di produzione e ricostruire i set anonimi di sarcofagi.
Il secondo obiettivo è lo studio della paelografia della decorazione pittorica, sia relativamente ai testi geroglifici sia relativamente alle scene e figure (identificazione delle ‘mani’ dei pittori), così da ricostruire anche le modalità di ‘confezionamento’ di un sarcofago.
Il terzo obiettivo è la messa a punto di una metodologia per la conservazione e restauro dei sarcofagi policromi, che possa essere condivisa dalla comunità internazionale.