“Tutte le famiglie di Fontana vivace – spiega Luca, uno dei papà della Casa Famiglia - affiancano e supportano altre famiglie affidatarie e sono impegnate in attività di formazione e promozione dell’'affido' nell’ambito dell'associazione 'Famiglie per l'Accoglienza'. Possiamo ospitare su segnalazione dei Servizi sociali nuclei familiari. Sono genitori che spesso si trovano in situazioni di disagio familiare e che hanno bisogno di un sostegno temporaneo per un percorso verso l'autonomia e crescita della responsabilità. Ora siamo in totale 25”.
Sono tante le attività e i servizi che espone Fontana Vivace. “Offriamo – commenta una delle mamme incontrate a Genova - l'utilizzo dei servizi comuni della Casa: lavanderia, spazi all'’aperto l’'aiuto nella vita quotidiana, modulato secondo le esigenze specifiche della persona e il progetto stilato con i Servizi sociali;la condivisione in un contesto familiare in vari momenti della giornata: i pasti, il gioco dei bambini, lo studio, il tempo libero;l'aiuto specifico per la ricerca e l’'inserimento lavorativo; periodi di vacanza assieme alle tre famiglie di Fontana Vivace; il supporto di educatori professionali, quando richiesto dal progetto, e accompagnamento negli eventuali incontri coi familiari”.
“Questo progetto è sostenuto e incoraggiato anche dal Cardinale Bagnasco, Vescovo della diocesi di Genova. Lui ha riconosciuto questo progetto utile per la città di Genova e la diocesi ci sta dando una mano”, precisa Luca.
Ci sono storie incredibili a Fontana Vivace. Come la storia di una giovane donna accolta per qualche mese nel corso del 2016: un incontro che lascia un segno, che la fa sentire di nuovo ‘figlia’, in modo inaspettato.
Malata di depressione a 26 anni, non trova più un senso e nella sua vita e anche fare una valigia diventa fatica e angoscia. Poi accetta il consiglio di un’amica e si ritrova ospite della “Fontana vivace”.
“Prima ero figlia unica, adesso ho un sacco di fratelli e sorelle. Che non mi hanno mai lasciato sola”, dice la ragazza in un’intervista raccolta dove vive ora ad Alessandria. Ora lei ha ripreso la sua vita. “Si è sentita per la prima volta figlia”, commenta Luca che l’ha presa in affido.
Poi c’è la storia di una bambina malata terminale, accolta con la sua mamma, dalla Casa Famiglia. “Abbiamo preso una mamma e la sua bambina completamente sole, venivano dal Sud ed erano dirette all’Ospedale Gaslini. La bambina era molto malata e qui a Genova hanno scoperto che la malattia della bambina di 7 anni era incurabile- racconta una mamma della Casa Famiglia – all’inizio ci siamo chiesti se fosse giusto prendere tra noi una bambina che stava per morire. Far perdere agli altri bambini qui accolti un’amica, una compagnetta. Ma poi ci siamo detti che tutti dobbiamo imparare un’altra parte della vita: la morte. E cosi non ci abbiamo pensato un secondo e le abbiamo accolte entrambe. Ricorderemo per sempre quella bambina, ha vissuto come tutti gli altri: andava a scuola, giocava. La sua mamma era davvero straordinaria: le ha regalato una vita normale”.
La foto della bambina scomparsa è appesa sul muro delle scale che dividono i vari appuntamenti. “Ci penso spesso a lei – confida Luca – farà sempre parte della nostra famiglia”.
Questa è Fontana Vivace. Un luogo dove tutti sono un dono e tutti sono preziosi. Come la vita e come la famiglia.
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