Città del Vaticano , domenica, 28. maggio, 2017 12:15 (ACI Stampa).
Nel giorno dell’Ascensione che “dà fiducia e sicurezza alla testimonianza cristiana nel mondo”, nonostante le persecuzioni, Papa Francesco esprime ancora la sua vicinanza a Papa Tawadros II, il patriarca copto che lui ha visitato a fine aprile in Egitto e la cui comunità è stata colpita negli scorsi giorni da un violento attentato che ha causato 35 morti, tra cui anche bambini.
Al termine del Regina Coeli, Papa Francesco ha così ricordato che le vittime dell’attentato – che è avvenuto nella zona di Menyah, a 250 chilometri dal Cairo –“sono fedeli che si recavano a un santuario a pregare, e sono stati uccisi dopo che si erano rifiutati di rinnegare la loro fede cristiana. Il Signore accolga nella sua pace questi coraggiosi testimoni, e converta i cuori dei terroristi”.
Il Papa ha ricordato anche le vittime della strage di Manchester dello scorso lunedì, “dove tante giovani vite sono state crudelmente spezzate. Sono vicino ai familiari e a quanti ne piangono la scomparsa”.
Il tutto al termine di una riflessione tutta dedicata all’Ascensione, partendo dal Vangelo di oggi la cui scena è ambientata in Galilea, dove i discepoli hanno visto il Maestro risorgere eppure sono ancora “spauriti” sebbene siano passati attraverso il “fuoco” della passione e della resurrezione. A loro, Gesù “lascia il compito di immenso di evangelizzare il mondo”.
Così – dice il Papa – “l’Ascensione di Gesù al cielo costituisce perciò il termine della missione che il Figlio ha ricevuto dal Padre e l’avvio della prosecuzione di tale missione da parte della Chiesa. Da questo momento, infatti, la presenza di Cristo nel mondo è mediata dai suoi discepoli, da quelli che credono in Lui e lo annunciano”.