Ginevra , lunedì, 29. maggio, 2017 10:00 (ACI Stampa).
L’intervento della Santa Sede alla 70esima assemblea mondiale della Sanità si è concluso con l’invito alle autorità presenti a partecipare alla Conferenza Internazionale “Affrontare le disparità globali in materia di salute” che si svolgerà in Vaticano dal 16 al 18 novembre.
L’iniziativa della conferenza è di per sé una notizia. Da sempre la Santa Sede si impegna per un migliore accesso ai farmaci, e perché il diritto alla salute sia garantito a tutti. Tra i casi da ricordare, le frizioni con le case farmaceutiche perché rendano accessibili i farmaci anti-Aids, e perché la distribuzione dei farmaci non sia legata solo al profitto economico.
La conferenza internazionale servirà, dunque, a puntare i riflettori su un tema che da sempre sta a cuore alla Santa Sede. Secondo l’arcivescovo Ivan Jurkovic, Osservatore Permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite di Ginevra che ha letto il discorso a nome della Santa Sede, le “attuali sfide globali emergenti richiedono sistemi sanitari migliori”, che offrano “interventi efficaci e accessibili per la prevenzione e la cura per tutti, in particolare per le persone più bisognose, in estrema povertà e disagiate della nostra società, inclusi i migranti e rifugiati”.
“Nessuno verrà trascurato”: è questo il principio cardine da seguire, secondo la Santa Sede, che sottolinea come gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 sono meglio raggiunti con “sistemi sanitari forti e resilienti”.
La Santa Sede riconosce il ruolo di coordinamento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e chiede che i sistemi sanitari pongano “la persona umana e i suoi bisogni fisici, emotivi e spirituali al centro della cura fornita, nel pieno rispetto della sacralità della vita umana in tutte le sue fasi e della dignità di ogni persona”.