Genova , sabato, 27. maggio, 2017 14:00 (ACI Stampa).
Sono circa 130 i rifugiati, i senza fissa dimora e i detenuti che pranzano con Papa Francesco oggi al Santuario di Nostra Signora della Guardia, a Genova. Un menù tipico genovese quello preparato da una cuoca albanese della Cooperativa di San Giorgio: trofie al pesto, cima arrosto con patate , e infine una crostata con le albicocche.
Tovaglie semplici, senza pizzi e fronzoli, dai colori bianchi e blu. Proprio nello stile del Papa venuto dall'Argentina. Papa Francesco siede al centro di questa grande tavolata della "Casa del Pellegrino" che tutti i giorni ospita i fedeli del meraviglioso Santuario della Madonna della Guardia. Ogni posto a sedere e' indicato da un cartellino, con un nome. Sono di tante nazionalità, tanti paesi e hanno cucite addosso tante storie gli invitati della mensa con il Pontefice.
Francesco siede con loro, li ascolta. I poveri di Genova sono soliti pranzare qui. Sono gli ospiti della Cooperativa di San Giorgio, il patrono di Genova. Un pasto caldo e fatto in poi, e poi la sosta per pregare la Madonna del più importante santuario mariano della Liguria e uno dei più importanti d'Italia.
Il rettore del Santuario, Monsignor Marco Granara, ha regalato una grande collana di nocciole al Papa. Tipica tradizione antica del pellegrino della Madonna della Guardia. Per "rifocillarsi" dal lungo cammino percorso per visitare la Madonna, il pellegrino riceveva in dono questa deliziosa collana di nocciole. Da mangiare o da conservare. "Reste de nisseue”, era il nome antico della tradizione genovese. Altre collane di taglia più piccola sono state donate oggi anche a tutti gli ospiti del pranzo.
Secondo un atto notarile datato 1530 e conservato presso l'archivio storico della curia arcivescovile di Genova e secondo la tradizione, la Madonna apparve al pastore Benedetto Pareto il 29 agosto 1490 (secondo alcuni studiosi, però, è più probabile che l'evento risalga al 1487). La Vergine chiese a Pareto di far costruire una cappella sul monte.