Genova , sabato, 27. maggio, 2017 10:45 (ACI Stampa).
Il Papa ha incontrato in cattedrale il clero genovese, una occasione per fare il punto sulla situazione della diocesi. E ci aiuta monsignor Nicolò Anselmi, vescovo ausiliare di Genova, per anni impegnato con i giovani, vicino alla gente anche in parrocchia, come il cardinale Bagnasco che spesso si vede a piedi per i caruggi.
Monsignor Anselmi come si è preparata la diocesi all’arrivo con il Papa?
Abbiamo scelto una chiesa del centro storico in cui abbiamo invitato tutte le categorie di fedeli il giovedì per la adorazione eucaristica per un momento spirituale significativo, poi la messa e altri momenti di preghiera. Catechisti, diaconi, religiosi, e giovani tutti insieme, una iniziativa molto partecipata anche perché si è svolta in un chiesa sempre molto frequentata. L’ultima serata l’hanno fatta i migranti di diverse religioni e poi c’è stata la grande preghiera in cattedrale.
Che tipo di vita religiosa c’è ora a Genova?
Certo, il numero dei sacerdoti in questo momento sta un po’ calando tuttavia non sentiamo questi problemi, grazie all’istinto del nostro cardinale, che, essendo genovese, è un grande conoscitore della realtà della città e che da un po’ di anni ci ha invitati tutti a collaborare di più. Sembra una cosa un po’ banale, ma la realtà è che così si sente meno la carenza di clero, che diventa anziano, perché volentieri i giovani si impegnano a collaborare.