Città del Vaticano , mercoledì, 24. maggio, 2017 9:30 (ACI Stampa).
E’ l’Apostolo Paolo il personaggio principale dell’omelia del Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Presidente della CEI, che ha presieduto la celebrazione della Santa Messa nella Basilica Vaticana nell’ambito dei lavori per la 70esima Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana.
Sono le ultime ore del Cardinale Bagnasco come Presidente della CEI e nella sua omelia racconta un episodio degli Atti degli Apostoli: “Mi piace vedere l’Apostolo come in mezzo a un mare vasto, esposto ad ogni vento, dove l’impresa appare difficile e forse impossibile. Atene – città cosmopolita – è attraversata da diverse culture e sensibilità, da costumi molteplici e dalle più disparate aspettative. Ma Paolo, recandosi all’ Areopago, si spinge al largo e confida. Non si lascia intimidire: sa che la sua missione è predicare a tutti senza cercare di compiacere: non cerca il consenso e il plauso, è fedele alla verità ricevuta. Il resto è di Dio”.
Il Cardinale Bagnasco rimanda tutto questo ai giorni nostri: “L’Italia è lunga, come si dice, ed è vero, ma ciononostante troviamo non piccole somiglianze, tratti che sono di ogni tempo e di ogni luogo. Il Santo Padre ci invita a stare vicini alla nostra gente e, nello stesso tempo, a prendere il largo della missione, a riconoscere il bene ovunque senza confondere mai la parte con il tutto, a non lasciarci ridurre al silenzio, ad annunciare che Gesù è il Signore”.
“Cristo – continua il Presidente della CEI nella sua omelia - ci ha chiamati ad una missione esaltante, che si scontra con la nostra piccolezza: aiutare i fratelli a intraprendere i sentieri della gioia evangelica. Ci ha chiamati a riconoscere il Risorto: Gesù è venuto a noi come un uomo che viene da lontano, i cui passi appena appena si sentono. Questi passi si fanno poi più sicuri, finché non si comprende che essi sono la sua presenza. Ed è gioia!”.
Conclude infine il Cardinale Bagnasco la sua ultima omelia da Presidente della Conferenza Episcopale Italiana: “Grazie per avermi permesso di presiedere questa Eucaristia: è un grande dono. E grazie per l’esempio, la parola saggia, l’amore alla Chiesa, che in questi dieci anni ho sempre visto in tutti e in ciascuno. Come ho già detto, è stato per me un grande onore e una grande grazia poter servire – come meglio ho saputo – la nostra Conferenza che ha il dono di un legame unico con il Vescovo di Roma, il Papa. Insieme abbiamo servito le nostre Chiese e il nostro amato Paese”.