Fatima , sabato, 13. maggio, 2017 0:50 (ACI Stampa).
“Come mamma preoccupata per le tribolazioni dei figli, Ella è apparsa qui con un messaggio di consolazione e di speranza per l’umanità in guerra e per la Chiesa sofferente: finalmente il mio cuore trionferà!”. Con queste parole il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin ha presieduto la processione della Santa Messa nella Veglia Mariana a Fatima per la solennità del 13 maggio.
“In altre parole – spiega il Cardinale Parolin - Abbiate fiducia, alla fine vinceranno l’amore e la pace, perché la misericordia di Dio è più forte della potenza del male”.
Dopo che il Papa ha recitato il Rosario nella Cappellina delle Apparizioni, il Segretario di Stato ribadisce l’importanza della preghiera: “Poiché anche se tutto dipende da Dio e dalla sua grazia, bisogna agire come se tutto dipendesse da noi, chiedendo alla Vergine Maria che il cuore delle persone, il focolare delle famiglie, il cammino dei popoli e l’anima fraterna dell’intera umanità siano a lei consacrati e posti sotto la protezione e guida. Lei vuole gente che le si affidi”.
Erano esattamente 100 anni fa quando la Madonna del Rosario apparve ai tre giovanissimi pastorelli: “ A Lei è stato consacrato il mondo intero”. Il Cardinale Segretario di Stato fa poi nella sua omelia un riferimento all’attualità: “ Siamo sopraffatti da immagini di morte, dal dolore di innocenti che implorano aiuto e consolazione, il dramma dei profughi e dei migranti”.
In mezzo a tutto questo cosa chiediamo a Fatima? “La perseveranza nella consacrazione al Cuore Immacolato di Maria – risponde il Cardinale Parolin - vissuta ogni giorno con la recita del Rosario. E se, nonostante la preghiera, persisteranno le guerre? “Anche se non si vedranno risultati immediati – osserva ancora nell’omelia - perseveriamo nella preghiera; questa non è mai inutile. Prima o poi darà i suoi frutti. La preghiera è un capitale che si trova nelle mani di Dio e che Egli fa fruttare secondo i suoi tempi e i suoi disegni, molto diversi dai nostri.”