Quali sono i principali problemi della Chiesa di Capoverde e quali le principali opportunità?
Le sfide sono tante, ma mi preme ricordare soprattutto la questione della famiglia, che è molto poco strutturata. La rivoluzione sessuale nell’Occidente ha avuto un impatto molto forte tra noi. E poi c’è l’emigrazione, che divide le famiglie, e crea un problema anche a livello di rapporti famigliari.
Quali sono gli altri problemi?
C’è sicuramente un problema educativo. Come dicevo, le nuove generazioni, molto attaccate ai mezzi moderni di comunicazione, sono più legate ai rapporti virtuali che reali. Questo significa anche perdere la consapevolezza dell’appartenenza alla comunità cristiana. C’è molto individualismo: ognuno ha la sua fede e cerca di vivere secondo la propria convenienza personale. Questo è un problema di coerenza tra la fede e la pratica nella vita quotidiana.
Sorprende che ci siano questi problemi in Africa, che è comunque vista come il continente dove l’evangelizzazione è ancora forte…
Ma noi siamo un po’ a metà strada tra Africa e Occidente. I problemi della secolarizzazione arrivano subito da noi.
Quattro anni fa ormai Capo Verde ha firmato un accordo quadro con la Santa Sede. Quanto sono migliorati i rapporti tra la Chiesa e Capoverde?
I rapporti erano già buoni, però noi vogliamo una sicurezza verso il futuro. Stiamo cercando di regolamentare la legge: c’è un accordo globale, però bisogna definire in concreto gli aspetti di come le cose possono funzionare. Per esempio, dal punto di vista dell’insegnamento morale e religioso nelle scuole: abbiamo cominciato a fare una esperienza nelle scuole cattoliche e stiamo cercando il modo di scegliere, di preparare, formare i professori, gli insegnanti per il futuro. Abbiamo cominciato il processo di dialogo con il governo, però non abbiamo ancora definito i criteri per la scelta. Dipende dalla Chiesa scegliere questi insegnanti, e allo Stato insieme alla Chiesa per formarli. Questo è un esempio di trattativa che è in corso.
Cosa può dare la Chiesa di Capo Verde alla Chiesa universale?
La gioia di vivere, di essere insieme, di celebrare la fede, la fratellanza, la condivisione con gli altri, la solidarietà che ci fa vedere che la vita è un grande dono di Dio e che la Chiesa ci raduna per celebrare insieme come fratelli e sorelle questa comunione che Gesù ci concede.
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