Cairo , sabato, 29. aprile, 2017 15:43 (ACI Stampa).
“Non abbiate paura del peso del quotidiano, del peso delle circostanze difficili che alcuni di voi devono attraversare!” Papa Francesco ha parole di incoraggiamento per il clero egiziano, riunito ad ascoltarlo nel seminario del Maadi.
È l’ultimo incontro del Papa in Egitto, prima della cerimonia di congedo che lo riporterà a Roma. Arriva appena dopo il pranzo con i vescovi copti, ed è significativo che sia rivolto al clero, e si tenga al seminario maggiore patriarcale copto cattolico dedicato a San Leone Magno, detto il Seminario del Maadi perché così si chiama il quartiere residenziale in cui è ubicato, nella periferia al Sud del Cairo. Quasi tutti i candidati al sacerdozio d’Egitto ricevono lì la loro formazione.
Si tratta – come dice il Papa – del “cuore della Chiesa cattolica in Egitto”, il posto dove Dio prepara il “lievito per questa Terra”, perché “insieme ai suoi fratelli ortodossi, cresca in essa il suo Regno”. E Toma Adi Zaki, rettore del seminario, chiede al Papa di pregare “per noi formatori nella vita consacrata, siano piccole o grandi le nostre responsabilità e le nostre posizioni, affinché possiamo essere una benedizione per i novizi, per i quali la Provvidenza Divina ha voluto che la loro consacrazione avvenga durante il tempo delle nostre responsabilità e posizioni”.
Papa Francesco incoraggia i sacerdoti, che operano in sfide e circostanze difficili. Ma “noi veneriamo la Santa Croce, strumento e segno della nostra salvezza. Chi scappa dalla croce scappa dalla Risurrezione”. Si tratta – afferma il Papa – “di credere, di testimoniare la verità, di seminare e coltivare senza aspettare il raccolto”. Ma noi “raccogliamo i frutti di una schiera di altri, consacrati e non, che generosamente hanno operato nella Vigna del Signore”.
Il Papa invita i sacerdoti ad essere “una forza positiva, luce e sale della società”, “costruttori di ponti e operatori di dialogo” nel mezzo di “tanti motivi di scoraggiamento” e “tanti profeti di distruzione e condanna”.