Cairo , sabato, 29. aprile, 2017 10:51 (ACI Stampa).
Secondo ed ultimo giorno del Viaggio apostolico di Papa Francesco in Egitto: stamane la Messa presso l’Air Defense Stadium. Lasciando la Nunziatura del Cairo, il Pontefice è stato salutato anche da un gruppo di bambini della Scuola Comboniana.
Commentando il Vangelo - si tratta del brano dei discepoli di Emmaus - il Papa elenca le tre parole chiave del testo: morte, risurrezione e vita.
I discepoli - spiega Francesco - prendono atto della morte di Gesù. “Erano disorientati, illusi e delusi. Il loro cammino è un tornare indietro; è un allontanarsi dalla dolorosa esperienza del Crocifisso. Colui sul quale hanno costruito la loro esistenza è morto, sconfitto, portando con sé nella tomba ogni loro aspirazione. La croce di Cristo era la croce delle loro idee su Dio; la morte di Cristo era una morte di ciò che immaginavano fosse Dio. Erano loro, infatti, i morti nel sepolcro della limitatezza della loro comprensione”.
Se l’uomo non accetta di “superare la propria idea di Dio, di un dio creato a immagine e somiglianza dell’uomo” allora si autoparalizza. I discepoli di Emmaus riconoscono “Gesù “nello spezzare il pane, nell’Eucaristia. Se noi non ci lasciamo spezzare il velo che offusca i nostri occhi, se non ci lasciamo spezzare l’indurimento del nostro cuore e dei nostri pregiudizi, non potremo mai riconoscere il volto di Dio”.
La seconda parola chiave è risurrezione. “Gesù - spiega il Pontefice - trasforma la loro disperazione in vita, perché quando svanisce la speranza umana incomincia a brillare quella divina. Quando l’uomo si spoglia dell’illusione di essere il centro del mondo, allora Dio gli tende la mano per trasformare la sua notte in alba”. L’incontro con il Risorto per i discepoli di Emmaus rappresenta la risurrezione “dalla tomba della loro incredulità e afflizione, il senso dell’apparente sconfitta della Croce.