Assisi , venerdì, 28. aprile, 2017 11:00 (ACI Stampa).
C’è una forte vicinanza spirituale tra la famiglia francescana e Papa Francesco, in occasione del viaggio in Egitto che sta per cominciare. E questo perché San Francesco d’Assisi partì dalla Porziuncola e arrivò a Damietta, per parlare con il sultano Melek al Kamel. Era il 1219, e ci si avvia all’Ottocentesimo anniversario dell’evento.
Lo sottolinea padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi, che ha voluto mettere in luce come il viaggio di Papa Francesco “per noi francescani apre simbolicamente anche un cammino verso l’Ottocentesimo anniversario dello storico incontro tra il Santo della Pace e il Sultano Melek-al-Kamel”.
Un incontro che destò l’interesse dei cntemporanei, e che poi divenne un oggetto di letteratura e di racconti. Tra i tanti racconti, i francescani minori hanno segnalato il resoconto di Enrico d’Avranches, il quale – su commissione di Papa Gregorio XI - compose la Legenda Santi Francisci, un’opera di 2585 esametri scritta nel 1232 o nel 1234, in cui risalta la narrazione di San Francesco al Sultano.
“Come si può immaginare – scrivono i Frati Minori – il linguaggio è più un discorso di un acculturato come l’autore del poema che una breve esortazione cui era solito un semplice alfabetizzato come Frate Francesco”, eppure “la narrazione risulta interessante, perché mostra come un autore non francescano a pochi anni dalla morte e canonizzazione immaginò le parole che San Francesco avrebbe detto al sultano accerchiato dai suoi uomini di fiducia”.
Si legge nell’opera – tradotta in uno studio di Clemente Marzella – che il sultano “ammirava un coraggio così grande” e accolse Francesco con doni preziosi. Ma Francesco “pago di ciò che ha, rifiuta i doni del re e chiede come sommo dono quello di essere ascoltato”. E il re fa cessare ogni rumore, chiede di chiamare i filosofi per capire se Francesco “insegna secondo la fede o intende piuttosto traviare la fede”.