Roma , venerdì, 22. maggio, 2015 15:44 (ACI Stampa).
È andato lo scorso 21 maggio verso sera, ha salutato tutti i padri del Collegio scrittori del quindicinale gesuita, ha tenuto un discorso e poi si è fermato per cena. Una visita cordiale, quella del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, su a Villa Malta, nella collegio di Civiltà Cattolica, dove vivono i gesuiti che collaborano alla rivista in lingua italiana più antica d’Italia, le cui bozze sono corrette e approvate in Segreteria di Stato prima della pubblicazione.
Il Presidente Mattarella è arrivato a Civiltà Cattolica intorno alle 19,15, ed è stato accolto da un saluto di benvenuto del direttore, padre Antonio Spadaro. Poi – scrivono i gesuiti in un comunicato – “ha rivolto alla comunità un discorso molto personale, in cui ha fatto riferimento alla sua esperienza di lettore della rivista dalla metà degli anni Settanta ad oggi.”
Nel discorso, ha notato come la rivista abbia accompagnato la storia del Paese fin da prima dell’Unità d’Italia, e ha sottolineato l’importanza di una frase che c’era già nel primo editoriale della rivista, quando questa ancora si scriveva e stampava a Napoli. “Una Civiltà Cattolica non sarebbe cattolica, cioè universale, se non potesse comporsi con qualunque forma di cosa pubblica.”
Mattarella ha anche parlato del suo incontro con Papa Francesco, e ha ricordato l’appello dello stesso Papa alla rivista di vivere il dialogo, il discernimento e le frontiere. Quindi, spazio al dibattito aperto, con le domande dei padri sull’attualità politica economica.
Dopo il dibattito, una cena con la comunità, e quindi il ritorno al Quirinale, intorno alle 21.45.