Città del Vaticano , martedì, 25. aprile, 2017 10:44 (ACI Stampa).
Il predicatore “non è al sicuro, non ci sono assicurazioni sulla vita per i predicatori. E se un predicatore cerca un’assicurazione sulla vita, non è un vero predicatore del Vangelo: non esce, rimane, sicuro. Primo: andate, uscite. Il Vangelo, l’annuncio di Gesù Cristo, si fa in uscita, sempre; in cammino, sempre. Sia in cammino fisico sia in cammino spirituale sia in cammino della sofferenza: pensiamo all’annuncio del Vangelo che fanno tanti malati che offrono i dolori per la Chiesa, per i cristiani. Ma sempre, escono da se stessi”. Lo ha detto il Papa, stamane, nella Messa mattutina a Santa Marta dedicata alla memoria liturgica di San Marco Evangelista.
“Il Vangelo – ha osservato il Papa secondo quanto riportato dalla Radio Vaticana – non può essere annunciato con il potere umano o con lo spirito di arrampicare e andare su”, “questo non è il Vangelo”. Serve umiltà “perché noi portiamo avanti un annuncio di umiliazione, di gloria, ma tramite l’umiliazione. E l’annuncio del Vangelo subisce la tentazione del potere, della superbia, delle mondanità che ci sono e ci portano a predicare o a recitare. L’annuncio del Vangelo, se è vero, subisce la tentazione”.
“Sempre – ha concluso il Pontefice - nella vera predicazione c’è qualcosa di tentazione e anche di persecuzione e sarà il Signore a confortarci, a darci la forza per andare avanti, perché Lui agisce con noi se noi siamo fedeli all’annuncio del Vangelo, sei noi usciamo da noi stessi per predicare Cristo crocifisso, scandalo e pazzia, e se noi facciamo questo con uno stile di umiltà, di vera umiltà. Che il Signore ci dia questa grazia, come battezzati di prendere la strada dell’evangelizzazione con umiltà, con fiducia in Lui stesso, annunciando il vero Vangelo”.