Città del Vaticano , mercoledì, 19. aprile, 2017 10:40 (ACI Stampa).
Cristo Risorto, nostra speranza. Nel ciclo di catechesi di Papa Francesco dedicate al tema della “speranza cristiana”, durante l’Udienza Generale, la Pasqua ne è certamente il perno. La nostra fede e la nostra speranza nascono quel mattino speciale, della Pasqua.
In una Piazza San Pietro affollata e gelida, nonostante la primavera, il Papa parte dalla Lettera di San Paolo ai Corinzi: “L’apostolo vuole dirimere una problematica che sicuramente nella comunità di Corinto era al centro delle discussioni. La risurrezione è l’ultimo argomento affrontato nella Lettera, ma probabilmente, in ordine di importanza, è il primo: tutto infatti poggia su questo presupposto”.
Infatti, per Francesco, la Resurrezione è il “nucleo centrale” della fede. “Il cristianesimo non è un’ideologia – precisa il Papa - non è un sistema filosofico, ma un cammino di fede che parte da un avvenimento, testimoniato dai primi discepoli di Gesù”.
“Se infatti – continua Papa Francesco - tutto fosse finito con la morte, in Lui avremmo un esempio di dedizione suprema, ma questo non potrebbe generare la nostra fede. Perché la fede nasce dalla risurrezione. Accettare che Cristo è morto, ed è morto crocifisso, non è un atto di fede, è un fatto storico. Invece credere che è risorto sì. La nostra fede nasce il mattino di Pasqua”.
Poi il Papa fa un elenco ai presenti di tutti coloro a cui Gesù riprendendo l'apostolo Paolo. “In cima all’elenco ci sono Cefa, cioè Pietro, e il gruppo dei Dodici, poi “cinquecento fratelli” molti dei quali potevano rendere ancora la loro testimonianza, poi viene citato Giacomo. Ultimo della lista – come il meno degno di tutti – è lui stesso, Paolo, “come un aborto”.