Ecco uno delle grandi difficoltà del pontificato di Benedetto XVI è stata proprio questa. Come veniva percepito l’operato di Ratzinger? Come lo raccontava la stampa che frettolosamente e superficialmente si nutre di titoloni e frasi smozzicate?
Muolo entra nell’esame di molti momenti delicati con uno sguardo diverso.
Nel capitolo dedicato al rapporto con il mondo Muolo smantella a poco a poco con semplicità e chiarezza l’idea della “chiusura” che alcuni hanno presentato.
Il negativo nella intepretazione di alcuni testi nasce solo dalla superficialità della lettura.
Un esempio per tutti la lezione di Ratisbona. Il vero effetto negativo è dato da come certa stampa sciatta ha letto quel testo. E il vero danno è che è stato impedito “l’esatta comprensione di quello che il Papa voleva dire. In realtà infatti, il centro del suo messaggio( e in certo modo anche del pontificato, per quante riguarda il rapporto con il mondo) è l’idea che il Dio cristiano è amore ma anche logos, cioè ragione”.
Il coraggio di Benedetto è stato basato su questa “ragione allargata” che non può mancare alla fede.
Intendiamoci, come spiega bene Muolo, quella di Ratzinger non è una fede per dotti. Anzi. Si tratta di una fede amica dell’intelligenza e non opposta. “Popolare si- come è dimostrato dal fatto che il grande teologo si fa costantemente pellegrino nei santuari mariani grandi e piccoli di tutto il mondo (da Aparecida a Gudalupe, dal Altötting, a Santa Maria di Leuca, da Fatima a Lourdes)- ma mai populista o, peggio ancora, segnata dalla ignoranza un po’ superstiziosa di certe manifestazioni”.
I temi sono tanti: dialogo con le altre religioni e rapporto con la Curia Romana sono certo interessanti e legati a vicende che hanno riempito le pagine della cronaca.
Ma quanti conoscono il vero Benedetto XVI? Del resto una domanda del genere si può porre anche per Papa Francesco e si può dire per tutti i Pontefici.
Certo ci vuole coraggio a seguire la propria strada con serenità e coscienza degli errori e dei limiti. Ed è questa la grandezza umana di Joseph Ratzinger che Mimmo Muolo mette in evidenza.
Il libro edito da Ancora, ha una prefazione dell’arcivescovo Rino Fisichella: “ Benedetto XVI ha posto dinanzi a noi il dramma della sua esistenza, come uomo, come credente, come professore, come Papa”.
E con il suo gesto della rinuncia ha aperto un cammino nuovo per la Chiesa, una teologia ancora da tutta da fare, una collegialità rinnovata da costruire.
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