Città del Vaticano , sabato, 15. aprile, 2017 12:00 (ACI Stampa).
È il giorno del silenzio il Sabato Santo. Nessuna liturgia fino alla Madre di tutte le Veglie. Solo una voce si leva: è quella della Madre di Gesù. Anche quest’anno si è ripetuto l’appuntamento con L’ora della Madre. L’Ora della fede di Maria nell’attesa della Risurrezione del Figlio. Tra le 10.30 e le 11.30, un’ora appunto, a Santa Maria Maggiore, la più antica basilica dedicata a Maria il cardinale Stanislaw Rylko, arciprete della basilica ha guidato la preghiera accompagnato dalla Corale: «Jubilate Deo», diretta da suor Dolores Aguirre, e dell’assemblea dei fedeli.
La tradizione bizantina contempla, il Sabato santo, la Madre di Dio vigile e orante; la tradizione occidentale ama sottolineare la fede della Vergine. Perciò, in questo giorno, viene celebrata la Madre della nostra fede come ricordano gli organizzatori del Centro di Cultura Mariana Madre della Chiesa, per entrare con Lei nella gioia pasquale del Signore Risorto.
Il Venerdì Santo è l’Ora di Cristo: Ora in cui, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino all’ultimo segno, consumando per loro e per i peccati di tutti la sua immolazione di Vittima sull’altare della Croce: ai suoi piedi, per divino volere, stava Maria, a lui indissolubilmente unita nel dolore e nell’offerta. Come spiega Padre Ermanno Toniolo nel libro liturgico che accompagna la preghiera. Ma in il Sabato Santo è l’Ora della Madre: Ora tutta sua, nella quale lei, la Donna, la Figlia di Sion, la Madre della Chiesa, visse la prova suprema della fede e dell’unione al Dio Redentore. La celebrazione dell’«Ora della Madre» è stata preparata da p. Ermanno M. Toniolo o.s.m., in continuità d’ispirazione con la tradizione latina e attingendo alla Liturgia bizantina che nel sabato Santo canta gli «encomi» o lamenti funebri della Vergine Madre, delle pie donne e dei discepoli al sepolcro di Cristo, nella trepida attesa della sua Risurrezione. Le melodie sono di Luigi Lasagna s.d.b.
“Fin dai primi secoli la Chiesa d’Oriente e d’Occidente - si legge nella introduzione del libro liturgico - ha sentito e celebrato questo misterioso legame che congiunge, come ponte, il Venerdì Santo alla Domenica di Pasqua, passando attraverso il cuore di Maria, ed ha guardato la Vergine come rappresentante ed espressione di tutta la Chiesa redenta, che attende trepida l’alba della risurrezione. Anche oggi, nel Sabato Santo, la Chiesa bizantina canta davanti all’icona di Cristo sepolto i lamenti della Madre e dei suo ricordo è stato ora introdotto per il Venerdì Santo nell’ultima edizione del Messale Romano”.
La proposta è che questa liturgia venga celebrata in ogni comunità, anche grazie a questo libro prodotto dal Centro di Cultura mariana di Roma che ha sede in Santa Maria in Via Lata.