Roma , venerdì, 7. aprile, 2017 12:40 (ACI Stampa).
La questione migratoria? Pone innanzitutto una “questione culturale”. Le migrazioni? “Se gestite con umanità offrono un’opportunità di incontro e di crescita per tutti”. Papa Francesco concede una intervista a Libertà Civili, la rivista bimestrale del Ministero dell’Interno, dedicata appunto all’approfondimento delle migrazioni.
La rivista ha ovviamente un canale privilegiato con la sezione “migranti” del Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Integrale che è diretto ad tempus da Papa Francesco. E le parole del Papa rappresentano un po’ il manifesto del lavoro che fa con questa sezione, cui dedica una attenzione speciale.
Quali le questioni sollevate dal Papa nell’intervista? Si parte dal viaggio “ecumenico” a Lesbo: Papa Francesco sottolinea che “la condivisione fraterna con altre confessioni appella la coscienza a non voltare le spalle alla richiesta di aiuto e di speranza dei fratelli e delle sorelle in difficoltà”, perché “le migrazioni, se gestite con umanità, offrono una opportunità”. Il Papa ricorda che “la difesa dell’essere umano non conosce barriere”, così come “non c’è differenza di credo” che “possa contrastare” la volontà di “garantire una vita dignitosa a quanti sono costretti ad abitare la propria terra”.
Il Papa chiede “unione” nel fare “qualche passo più concreto a livello globale per i migranti e i rifugiati”, perché il “momento critico nella gestione delle politiche migratorie” ha bisogno di una risposta lungimirante e coesa da parte dei migranti che vigili sui diritti delle persone e “ponga fine alle cause della migrazione forzata che obbliga alla fuga dei civili”.
Papa Francesco sottolinea il suo impegno sul tema con la guida della sezione migranti del nuovo dicastero, che guarda al “passaggio epocale” di un fenomeno migratorio tale che “si parla in questo senso, considerate le proiezioni demografiche dei prossimi decenni, di un continente euroafricano”.