Bruxelles , giovedì, 6. aprile, 2017 13:00 (ACI Stampa).
Si può quantificare l’impegno della Chiesa nel conflitto siriano? Non si può in termini di sostegno alla popolazione, ma si può quantificare quanto è stato investito in aiuti. E le cifre le ha date il “ministro degli esteri” vaticano Gallagher, parlando alla conferenza su “Sostenere il futuro della Siria e della Regione”.
La conferenza si è aperta a Bruxelles lo scorso 4 aprile, ed è co-presieduta da Unione Europea, Germania, Kuwait, Norvegia, Qatar, Regno Unito e Nazioni Unite, e include rappresentanti a livello ministeriale di 70 delegazioni.
Si tratta di una conferenza che si è concentrata in particolare sui donatori e su come questi possono fornire assistenza umanitaria, nonché agli sforzi per sostenere il cessate il fuoco, e a cui è intervenuto l’arcivescovo Gallagher, come rappresentante della Santa Sede. Vale la pena ricordare che una delle prime iniziative diplomatiche di Papa Francesco fu, a settembre 2013, la giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria e in Medio Oriente, che fu preceduta da un incontro dell’allora “ministro degli Esteri” vaticano Mamberti con gli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede.
Ecco le cifre dell’aiuto della Santa Sede, fornite dall’arcivescovo Gallagher: 200 milioni di dollari americani distribuiti dalla Santa Sede attraverso la sua rete di enti caritativi, di cui hanno tratto beneficio 4,6 milioni di persone in Siria e nella Regione.