Città del Vaticano , martedì, 4. aprile, 2017 14:00 (ACI Stampa).
Monsignor Alberto Giovannetti, il primo Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite di New York, se lo chiedeva già nel suo libro “Il Palazzo è di vetro”: perché l’enciclica Populorum Progressio di Paolo VI era stata tradotta in inglese con il termine “sviluppo” (development) e non con quello “progresso” (“progress”). Così era succeso anche nell'italiano. Cinquanta anni dopo, la domanda se sia meglio parlare di “progresso” o “sviluppo” resta ancora attuale, e lo si nota dal Convegno sulla Populorum Progressio, il primo organizzato dal neo costituito Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Integrale dei Popoli.
Un dicastero – spiega il Cardinale Peter Turkson, che ne è Prefetto – destinato a “diffondere il servizio della Chiesa Cattolica nel mettere in luce il Vangelo sulle questioni sociali del nostro tempo”.
Nei suoi saluti introduttivi, il Cardinale Turkson ha messo sul tavolo le sfide. Ha spiegato che “il concetto di sviluppo come realizzazione della dignità umana debba essere applicata a tutti”, e che “il vero sviluppo deve essere universale”, vale a dire “sviluppare ciò che ogni persona possiede naturalmente”; che “la persona umana, con dignità inalienabile, esiste in realazione con gli altri”.
Ha notato, il Cardinale Turkson, che dal 1990 l’ufficio ONU per lo Sviluppo pubblica ogni anno un “Rapporto sullo Sviluppo Umano”, dove si nota che “la crescita economica viene vista come un segno della salute di una nazione”, cosa che il Cardinale vive in maniera positiva, perché “sviluppo consiste in una serie di passaggi da condizioni umane meno umane a più umane, e colpisce la persona umana e il miglioramento delle condizioni di vita di ogni abitante della nostra casa comune”. Ma, ammonisce, questo sviluppo va applicato sia alle condizioni umane che alle condizioni non umane. Non esiste sviluppo senza la possibilità di sviluppare la dimensione soprannaturale.
C’è allora davvero possibilità di uno sviluppo umano integrale? Dall’enciclica di Paolo VI molte cose sono cambiate. La parola “sviluppo” fu attrattiva per molti alle Nazioni Unite, e ancora nel 1986 un documento ONU sullo sviluppo aveva la citazione dello “sviluppo umano integrale”, tema cardine della Dottrina Sociale della Chiesa. Ma poi, questo tema fu sostituito dal concetto di sviluppo sostenibile, secondo un processo che ha “laicizzato” le organizzazioni internazionali fino a fare delle religioni un qualcosa da tenere separato dalla vita degli uomini.