Città del Vaticano , lunedì, 3. aprile, 2017 10:00 (ACI Stampa).
C’è una “saggezza che nasce da un’ostinata resistenza di ciò che è autentico”, scrive Papa Francesco nella Evangelii gaudium, e i 100 anni di vita del Pontificio Istituto orientale sono una occasione anche per fermarsi a riflettere su come a questa saggezza si legata la salvaguardia e la pace sulla terra.
Padre Vincenzo Ruggieri, gesuita e archeologo studiosi di bizantinologia ha accettato la sfida, come spiega lui stesso ad ACI Stampa:
“In occasione del centenario del PIO, i gesuiti e i vescovi del Medio Oriente ci hanno chiesto un aiuto per rispondere alla crisi attuale che è una crisi globale, ingloba le nazioni, migrazioni, povertà, la guerra, la violenza, la paura, l’angoscia, e un aiuto su come conservare vive le comunità cristiane di quella parte del mondo.
La mia idea, magari un po’ folle, è stata quella di dare voce ai “portavoce” di queste popolazioni, di queste Chiese. Lasciamo insomma che gli studenti stessi ci parlino della loro fede, della loro speranza, delle loro paure di ciò che la loro gente crede, e in che modo celebra la fede e se le modalità di oggi sono legati ad esperienze passate, a testi passati a tradizioni passate.
E la seconda idea è stata dare la possibilità alla gente semplice di poter insegnare ai professori. La gente semplice che non ha fatto studi particolari di teologia o liturgia, ha una percezione del vero e della terra, della natura e quindi della “continuità” del villaggio che è di gran lunga superiore ai libri scritti.