Carpi , sabato, 1. aprile, 2017 14:00 (ACI Stampa).
E’ stato il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, a sintetizzare il significato della visita che Papa Francesco compirà a Carpi domenica prossima. Inaugurando la Cattedrale di Santa Maria Assunta restaurata dopo il sisma del maggio 2012, il porporato ha spiegato ai carpigiani che Francesco verrà per “confermarvi nella fede, a portarvi il messaggio di speranza sempre attuale che si sprigiona dal Vangelo, a essere concreto segno di vicinanza e solidarietà per quanto questa zona ha sofferto e a ringraziare il Signore per la solerzia dell’opera di ricostruzione e di ritorno alla normalità”.
Facciamo un passo indietro. Un passo lungo quasi 5 anni. Due serie terribili di scosse sismiche devastano l’Emilia Romagna e la Lombardia. La prima il 20 maggio, la seconda il 29. Magnitudo di poco inferiore ai 6 Richter. 27 i morti, danni ingenti, migliaia senza casa.
Un mese dopo le scosse Papa Benedetto XVI salì sull’elicottero e volò nelle zone colpite. Ai terremotati il Pontefice portò la sua vicinanza, la sua preghiera e la sua concreta solidarietà.
“Non siete - disse Papa Benedetto - e non sarete soli! In questi giorni, in mezzo a tanta distruzione e tanto dolore, voi avete visto e sentito come tanta gente si è mossa per esprimervi vicinanza, solidarietà, affetto; e questo attraverso tanti segni e aiuti concreti. La mia presenza in mezzo a voi vuole essere uno di questi segni di amore e di speranza. Guardando le vostre terre ho provato profonda commozione davanti a tante ferite, ma ho visto anche tante mani che le vogliono curare insieme a voi; ho visto che la vita ricomincia, vuole ricominciare con forza e coraggio, e questo è il segno più bello e luminoso”.
Non siete e non sarete soli, disse Benedetto XVI. E cinque anni dopo Papa Francesco raccoglie il testimone del suo predecessore. E ribadisce con la sua presenza alle popolazioni colpite dal sisma che non sono e non saranno sole.