Barcellona , mercoledì, 29. marzo, 2017 12:00 (ACI Stampa).
Non una inevitabile vecchiaia, ma una nuova giovinezza. È questa la prospettiva dell’Europa per il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee che in questi giorni sta celebrando un simposio sui giovani a Barcellona.
Iniziato il 28 marzo, in quattro giorni il simposio mette insieme le realtà pastorali di catechesi, giovani, educazione, vocazioni e università delle Conferenze episcopali europee, con sullo sfondo il sinodo sui giovani che è in preparazione per il 2018. E anche Papa Francesco ha voluto mandare il suo augurio, attraverso un messaggio firmato dal Segretario di Stato, il Cardinale Pietro Parolin.
Si legge nel messaggio che il Papa incoraggia i partecipanti "a condurre una riflessione sulle sfide dell’evangelizzazione e sull’accompagnamento dei giovani affinché, mediante il dialogo e l’incontro, e come membra vive della famiglia di Cristo, i giovani siano portatori convinti della gioia del Vangelo in tutti gli ambiti".
In attesa di unirsi ai partecipanti, il Cardinale Bagnasco ha inviato un breve messaggio nel giorno dell’inaugurazione, con sullo sfondo la celebrazione dei 60 anni dell’Unione Europea. Ai capi di Stato europei che lo hanno visitato per la ricorrenza, Papa Francesco ha ricordato le radici cristiane dell’Europa. E il Cardinale Bagnasco riprende quel messaggio, e ricorda “il cammino intrapreso sessant’anni fa da popoli e nazioni desiderosi di costruire una casa comune, una comunità di destino, uno spazio dove è al centro la persona umana e la sua dignità, che trova nel Vangelo il suo fondamento migliore e la sua garanzia più certa”.
Il simposio si concentra sul tema dell’accompagnamento. Il Cardinale Bagnasco sottolinea che “camminare insieme” non solo è “possibile e bello”, ma anche “necessario in un mondo sempre più globalizzato, dove dividerci significa perdere la strada”, e questo vale anche per l’Unione Europea, che deve “guardare avanti con fiducia” approfondendo “le radici spirituali e culturali dell’Unione e del continente europeo”.