Paloma è una istituzione tra i giornalisti del volo papale, ed è stata anche una delle prime donne ad avere il ruolo di vaticanista.
Giovanni Paolo II ha grazie a lei ha potuto dimostrare anche come reputasse importante il “genio femminile” anche nel giornalismo.
“Io non discrimino le donne”, disse una volta il papa in un pranzo di vescovi a Goa dove aveva invitato Paloma, unica donna, tra il suo seguito. Un benevolo richiamo al vescovo che aveva “discriminato” le suore per l’incontro con il pontefice, lasciandole fuori della Cattedrale dove erano solo preti e seminaristi.
E così per Paloma Gomez Borrero, è stato semplice pensare durante un volo intercontinentale, a mandare una richiesta a Giovanni Paolo II che non aveva potuto finire la sua conferenza a causa delle turbolenze, perché le tre donne del volo avessero le stesse possibilità dagli uomini.
La risposta fu pronta. Il papa chiamò le tre giornaliste per una chiacchierata privata.
Paloma: “La prima cosa che ci colpì e che ruppe tutti gli schemi fu trovare un papa che faceva una conferenza stampa aerea e non off the records. Tutto quello che diceva si poteva prendere e usare, nessuno ha mai messo censure o ci ha detto “è solo fra di noi”. Poi la seconda cosa era la capacità di cambiare le lingue perché potevi fare una domanda nella tua lingua sapendo che ti rispondeva in quella lingua. Anche se le risposte più complete e ricche erano quelle in italiano e ovviamente in polacco, ma c’erano pochi giornalisti polacchi.”
Quale è stato il tuo primo viaggio?
Paloma: Il primo viaggio è stato in Messico. Gli chiesi: dove va la Chiesa nel mondo con Giovanni Paolo II? E lui rispose: avanti e con il Vangelo in mano.
Poi nel viaggio in Polonia andai sul volo papale. Gli feci una domanda che suscitò un grande dibattito in Spagna. In effetti, conoscendo meglio il papa, capii che era una risposta semplice. Gli chiesi: Santità tutti gli spagnoli la aspettano, quando verrà in Spagna? E lui: tutti non credo.
E su questo “tutti” si fecero tante elucubrazioni, immaginando chissà quali commenti e pensieri del papa sul governo o altro. Io credo che lui volesse semplicemente dire una battuta. Come quando ti dicono: tutti ti amano molto! E tu rispondi: non credo proprio tutti. Insomma una frase di convenienza. Ma capitava che ci fossero risposte così.
Poi man mano che ci conosceva meglio c’erano risposte sempre più familiari, simpatiche.
E c’era davvero una ressa per capire cosa aveva risposto ad uno o ad un altro. Molte erano domande che si ripetevano, e poi si cercava tra noi di capire che cosa aveva detto. Allora Navarro Valls decise di mettere un po’ di ordine, anche perché il papa cominciava ad essere un po’stanco.
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Navarro chiedeva già prima di partire delle domande, e avevano la precedenza i giornalisti del paese dove andava. E a me la precedenza me la dava sempre il papa!
Una volta sul volo verso gli Stati Uniti…
Paloma: Si, tutti stavamo parlando del caso Paula Cooper, che era stata condannata a morte. Allora io ho chiesto al papa: ne parlerà con il presidente? E lui: che bella idea, la voglio nominare consigliera dal papa! Scherzava con affetto. Amava scherzare con le persone che conosceva. Infondo era un po’ timido.
Ma lo hai mai visto adirato?
Paloma: Mi ricordo, una volta. Fece lo stesso gesto, puntando l’indice, che fece quando incontrò in Nicaragua Ernesto Cardenal nel 1983 all’aeroporto.
E fu proprio Cardenal poi a spiegare a noi giornalisti che il papa con il dito puntato gli aveva detto: devi sistemare quanto prima la tua situazione con la Chiesa. E Cardenal gli rispose: si Santità!