Città del Vaticano , martedì, 28. marzo, 2017 17:00 (ACI Stampa).
Per la prima volta ai Musei Vaticani è possibile ammirare in un’unica sede le preziose reliquie di san Cesario, Vescovo di Arles, santo vescovo di Arles e primo “metropolita” dell’antica Gallia nel VI secolo.
La mostra “Dilectissimo fratri Caesario Symmachus. Tra Arles e Roma: le reliquie di san Cesario, tesoro della Gallia paleocristiana”, dedicata a Cesario, raccoglie importantissime testimonianze della cristianità antica che consentono di approfondire al meglio la conoscenza “dell’intenso, plurisecolare dialogo fra Roma e Arles e i ricchissimi sviluppi culturali estremamente significativi per la complessa storia dell’Europa”, come descritto nel comunicato stampa di presentazione.
Oltre alla tunica, alla cintura con fibbia in avorio e ai calzari in cuoio, sono presenti ai Musei Vaticani in mostra i due pallii di lana appartenuti al santo, uno dei quali fu donato a Cesario da Papa Simmaco, come segno del suo impegno pastorale nelle Gallie e della sua comunione con Roma.
San Cesario, monaco nell’isola di Lerino prima di divenire vescovo di Arles (502-542), rimase legato all’ideale ascetico della povertà. Nei suoi quarant’anni da vescovo, Cesario promosse concili locali e sinodi per affrontare problemi di dottrina, di organizzazione e disciplina ecclesiastica. Ma fu soprattutto un grande predicatore.
“Nello spirito dell’esposizione – spiega il comunicato ufficiale di presentazione della mostra dei Musei - che sottolinea i rapporti di vicinanza tra Arles e Roma in età paleocristiana, tutti gli oggetti di provenienza arlesiana e provenzale sono presentati in mostra con un ricco corredo di opere a confronto, sia sul piano tipologico che su quello iconografico, provenienti dalle Collezioni vaticane, a parte una rara collana in oro con monogramma cristologico dal Museo Nazionale Romano”.