Roma , lunedì, 20. marzo, 2017 17:10 (ACI Stampa).
E’ l’ultimo Consiglio Episcopale Permanente presieduto dal Cardinale Angelo Bagnasco, confermato dal Papa alla guida della CEI fino all’Assemblea Generale di maggio. Poi toccherà al nuovo Presidente che sarà scelto dal Pontefice in una terna indicata dai Vescovi italiani. Il prescelto potrebbe essere il Cardinale Arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti, attuale vicepresidente e molto vicino a Francesco. Lo stesso Bassetti è stato ricevuto dal Papa in udienza privata dallo stesso Pontefice.
“Presiedere la nostra Conferenza – ha osservato il Cardinale Bagnasco - è certamente un compito, ma è innanzitutto una grazia. Richiede l’umiltà che non si compiace, ma serve e rende capaci di ascoltare veramente i Confratelli, nel segno della stima sincera e della reciproca fiducia, per tentare delle sintesi limpide e alte. Per questo chi presiede non ha bisogno di avere un proprio programma, ma – in spirito di cordiale obbedienza – accoglie prontamente le indicazioni del Papa, Primate d’Italia, e, insieme ai Confratelli e al vissuto delle Comunità, le declina al meglio per le nostre Chiese. Sapendo anche che, quanto più la Comunità cristiana è viva e vitale, tanto più è fermento benefico per la società intera. All’umiltà e all’obbedienza si accompagna la discrezione”.
Dopo aver espresso ancora una volta vicinanza alle popolazioni terremotate dell’Italia Centrale e solidarietà alla popolazione di Locri dove la 'ndrangheta prova a rialzare la testa, il Cardinale Bagnasco ha fotografato le diverse situazioni vissute dalla Chiesa italiana e dall’intero Paese.
Nonostante i timidi segnali di ripresa, il Cardinale ha sottolineato l’affanno che ancora opprime l’Italia. “La prima e assoluta urgenza resta ancora il lavoro: sono ormai lunghi anni che il problema taglia la carne viva di persone – adulti e giovani – e di famiglie. La vita della gente urla questa sofferenza insopportabile: deve avere la sicurezza nei fatti che questo grido è ascoltato e preso in seria e diuturna considerazione”.
E’ la famiglia “il primo e efficace ammortizzatore sociale, nella quale i risparmi ancora rimasti e le pensioni dei nonni continuano ad essere l’ancora per tutti – figli e nipoti –; dove, soprattutto, ciascuno può rigenerare le proprie energie spirituali e morali per non arrendersi e lottare. Il popolo vuole vedere il mondo politico piegato su questo prioritario dramma, mentre invece lo vede continuamente distratto su altri fronti, nonché chiuso in una litigiosità dove non entra per nulla il bene del Paese. C’è bisogno di politica autentica, di pace istituzionale, ed è qualunquista ghigliottinare lo Stato”.