Città del Vaticano , mercoledì, 20. maggio, 2015 12:55 (ACI Stampa).
Il difficile compito di essere madre e padre e il conseguente rapporto con i figli è stato affrontato stamane dal Papa nella consueta udienza generale del mercoledì.
Francesco si è rivolto alle mamme e ai papà separati chiedendo loro di non usare i figli "come ostaggio contro l’altro coniuge. Che sentano invece la mamma parlare bene del papà e il papà parlare bene della mamma, anche se non stanno insieme. E’ molto importante, molto difficile, ma potete farlo".
"I ragazzi - ha aggiunto il Pontefice - debbono crescere senza scoraggiarsi, passo dopo passo. Va bene se li prendete per mano nel salire la scala, ma se gli dite vai dove non è possibile, essi si esasperano. Non bisogna chiedere ai figli le cose che non possono fare. Figli obbedite: ciò piace a Dio. Genitori, non esasperate i figli chiedendo le cose che non possono fare".
Il compito educativo dei genitori è diffcile, soprattutto in questo periodo. "Molti genitori - ha osservato Papa Bergolio - sono sequestrati dal lavoro, papà e mamma devono lavorare, e da altre preoccupazioni, imbarazzati dalle nuove esigenze dei figli e dalla complessità della vita attuale, e si trovano come paralizzati dal timore di sbagliare. E' difficile educare per i genitori che vedono i figli solo la sera, quando ritornano a casa stanchi. Ci sono sbagli che solo i genitori sono autorizzati a fare, perchè possono compensarli in un modo che è impossibile a chiunque altro". "Anche nelle migliori famiglie - ha poi auspicato -bisogna sopportarsi, e ci vuole tanta pazienza!".
Francesco ha anche rivolto il pensiero ancora una volta ai cristiani perseguitati. "La Conferenza Episcopale - ha spiegato - ha proposto che nelle diocesi, in occasione della veglia di Pentecoste si ricordino tanti fratelli e sorelle esiliati e uccisi per il solo fatto di essere cristiani. Auspico che tale momento di preghiera accresca la consapevolezza che la libertà religiosa è un diritto umano inalienabile, aumenti la sensibilizzazione sul dramma dei cristiani perseguitati nel nostro tempo e che si ponga fine a questo inaccettabile crimine. Sono dei martiri".